Adesso scordatevi i contanti. Bar e ristoranti: cosa cambia

Il Comitato tecnico scientifico sta studiando ulteriori limitazioni a cui i ristoratori dovrebbero attenersi in caso di nuova riapertura

Adesso scordatevi i contanti. Bar e ristoranti: cosa cambia

Con l'Italia ancora stretta nelle limitazioni delle zone arancioni e rosse, il Comitato tecnico scientifico ed il governo presieduto da Mario Draghi iniziano a studiare delle soluzioni prima dell'arrivo del momento in cui potrebbe esserci un allentamento della morsa, verosimilmente non prima del 25 aprile.

Attorno alla fine del mese, quindi, potrebbe tornare nuovamente per alcune Regioni la possibilità di "promozione" in zona gialla, di fatto al momento abolita completamente sul territorio nazionale: ciò permetterebbe alle attività di ristorazione di non limitarsi esclusivamente all'asporto o al delivery ma di spalancare ancora una volta le porte del proprio locale ai clienti. Se già da ora, tra sanificazioni varie ed eventuali, limitazione del numero di clienti per obbligo di distanziamento e uso della mascherina, la possibilità di lavorare è strettamente connessa a rigide norme da seguire, al momento della tanto attesa riapertura di bar e ristoranti ad aprile potrebbero arrivare delle ulteriori limitazioni da imporrre tanto ai clienti quanto ai locali stessi. Il Comitato tecnico scientifico vorrebbe introdurre infatti anche l'obbligo di rilevamento della temperatura corporea del cliente all'ingresso del locale e, speranzoso di un rapido arrivo della bella stagione con temperature più gradevoli, limitare la possibilità di consumare direttamente sul posto solo a coloro che possano mettere a disposizione dei tavolini all'aria aperta.

Se ciò non bastasse, è al vaglio anche l'idea di definire un obbligo di prenotazione, così da porre un freno agli assembramenti che verrebbero a crearsi al momento della riapertura e attivare un rudimentale sistema di tracciamento dei clienti nel caso in cui malauguratamente saltasse fuori un caso di positività al Coronavirus. Anche i contanti sono finito nel mirino del Cts, che starebbe pensando di impedirne l'utilizzo per evitare il passaggio di banconote da una mano all'altra: cashback o non cashback, quindi, il piano dovrebbe prevedere l'apertura esclusivamente per pagamenti elettronici o digitali.

Il problema per gli operatori resta, in primis, il fatto che ancora non sia stata stabilita una data per la riapertura, nonostante che il premier abbia parlato della necessità che ciò avvenga per far ripartire il Paese. "L'impostazione del presidente del Consiglio va nella direzione giusta", affonda il leader di Fipe-Confcommercio Lino Enrico Stoppani, come riportato da Quotidiano Nazionale, "ma a noi serve anche un data. È quello che chiederemo nel corso dell'assemblea pubblica di martedì prossimo davanti a Montecitorio".

A premere sull'acceleratore per aprile è lo stesso Matteo Salvini, che dopo un confronto con Letta ha così dichiatato: "Se il prossimo venerdì i dati saranno in ulteriore miglioramento, per quel che mi riguarda dal 19 si può procedere con le riaperture".

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