Altro che gaffe. La frase pronunciata ieri dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, ha un significato ben preciso: in Europa comandano i tedeschi. Le parole sullo spread che ieri hanno avuto l’effetto di far crollare i mercati europei, e di archiviare almeno a parole, la politica del suo predecessore, non sono farina del suo sacco ma sono state prese in prestito.
Il copyright è di Isabel Schnabel, economista tedesca che fa parte del Comitato esecutivo della Bce. Cosa ci rivela questo particolare? Oltre alla superficialità con cui l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale si sta occupando del destino di un’intera comunità, l’uscita di ieri fa capire chi è che conta davvero all’Eurotower. Non c’è dubbio che tra i "riferimenti" dell’economista francese, nota Federico Fubini sul Corriere della Sera, ci sia il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, l’ex presidente anti-Draghi dell’Istituto di Francoforte. E da quelle parti la solidarietà verso l’Italia non è per niente scontata.
A nulla, nei fatti, è servita la rettifica consegnata nel tardo pomeriggio dalla Lagarde alla Cnbc, sulla battaglia che la Bce starebbe combattendo per evitare la "frammentazione" dell’eurozona. Troppo tardi. Nel frattempo i mercati europei hanno già bruciato 700 miliardi, Piazza Affari ha fatto segnare il record negativo del meno 17 per cento e lo spread ha superato i 260 punti. Questo perché i mercati si aspettavano un intervento deciso da Francoforte per sostenere le economie devastate dal virus.
Un nemico silenzioso che sta mandando in tilt non solo gli ospedali, ma anche il sistema produttivo della terza potenza industriale europea. Ma nel momento dell’estremo bisogno quella mano tesa "a tutti i costi" non c’è stata. Anzi. "Non intendo passare alla storia per un whatever it takes due", ci ha tenuto a mettere in chiaro, al contrario l’economista parigina che ha preso il posto di Mario Draghi. L’Italia ora invoca le dimissioni.
Difficile però che le lamentele di Roma vengano prese davvero in considerazione. Secondo gli esperti Berlino e Parigi la vogliono lì, al suo posto, e non consentiranno mai che Christine faccia un passo indietro. "Lagarde ha seguito il consiglio tedesco – ragiona Giulio Sapelli, economista e accademico – e purtroppo siamo solo all'inizio". Secondo l’analista la conseguenza della "visione tedesca dell'Europa" sarà "una crisi economica molto pesante in Italia, in Spagna e in Grecia".
"Cadremo nelle braccia della Cina che è già molto presente in paesi come il Portogallo e in Grecia", continua l’esperto intervistato dall’Adnkronos, che per l'Italia prevede "tempi molto duri".
La soluzione, come per la crisi dei subprime, doveva essere quella di immettere "immediatamente liquidità con garanzie statali". Ieri, invece, commenta Sapelli, "la Bce ha fatto tutto il contrario di quello che andava fatto per evitare una caduta del pil che in Italia sarà tra 5 e 6 punti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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