Il destino dei sequestrati e la salvezza di Israele

Mai più Masada cadrà. Le reclute dell'esercito vanno sulle rovine dell'antica fortezza che guarda al Mar Morto e lì giurano: "Metzadà shenìt lo tippòl"

Il destino dei sequestrati e la salvezza di Israele
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Mai più Masada cadrà. Le reclute dell'esercito vanno sulle rovine dell'antica fortezza che guarda al Mar Morto e lì giurano: «Metzadà shenìt lo tippòl». Mai più Masada cadrà. Israele si trova davanti a una scelta difficile, di quelle dove non c'è redenzione. Ti fai male e basta. È il dilemma degli ostaggi. Non si conosce con precisione il numero, sicuramente più di cento e sono più che abbastanza. Sono la razzia dopo l'attentato di Hamas. I palestinesi li hanno catturati per strada, a casaccio, senza una regola: madri con figli, civili e militari, vecchi e ricchi, giovani e poveri. Tutti sono stati trasferiti nella Striscia di Gaza, in case e rifugi, e suddivisi tra tre fazioni: Hamas, Jihad islamica e Brigate dei Martiri di Al Aqsa. Gli ostaggi sono scudi umani, l'assicurazione contro la ritorsione senza limiti di Netanyahu. L'obiettivo è mettere gli israeliani davanti a un atroce conflitto etico. È un ricatto che segnerà l'azione militare e politica dei prossimi giorni. Se la vendetta andrà avanti gli ostaggi diventeranno carne da macello. Ogni giorno bisognerà fare una scelta. Eccolo il dilemma. Quanto vale la vita di un ostaggio? Tanto, ma un passo dietro rispetto alla sopravvivenza di Israele. Qui torna il fantasma della storia raccontata ai posteri da Flavio Giuseppe. È il 73 dopo Cristo e Gerusalemme è caduta da appena tre anni. Non tutti però si sono arresi. C'è chi continua a combattere e si è rifugiato in questa fortezza in apparenza imprendibile, dove si può arrivare soltanto salendo per una strada inaccessibile per qualsiasi esercito, il sentiero del serpente. Nessuno aveva fatto i conti con l'ingegneria romana. Flavio Silla, il generale di fiducia di Tito, fa costruire una rampa di accesso fino alla fortezza. Masada è assediata. Nessuno aspetterà l'assalto.

Sono novecentosessanta, tra cui donne e bambini, si daranno la morte uno con l'altro. Restano in vita due donne e cinque bambini per raccontare ai posteri il dramma di quella scelta. Gli ostaggi di Gaza lo sanno. Mai più Masada cadrà.

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