Guerra di Hezbollah a Israele: attacco sventato. "Ma è solo la prima fase"

La tensione tra Israele e milizia sciita si fa sempre più alta. Per l'Idf sono stati sparati centinaia di razzi e droni. Hezbollah nega attacchi preventivi da parte israeliana

Guerra di Hezbollah a Israele: attacco sventato. "Ma è solo la prima fase"
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Hassan Nasrallah parlerà alle sei ora locale. Il leader di Hezbollah, dal suo quartiere generale, parlerà ai suoi combattenti, alla popolazione libanese, ma soprattutto a Israele e agli altri Stati coinvolti nell'escalation in Medio Oriente. E si capirà quale saranno i piani della forza filoiraniana.

L'alba di tensione tra il nord di Israele e il sud del Libano è un segnale chiaro. In attesa dei risultati dei colloqui al Cairo sulla Striscia di Gaza, con la delegazione israeliana che è partita per la capitale egiziana nonostante i raid di questa mattina, Hezbollah ha fatto capire di essere pronta a colpire. E di aspettare solo il semaforo verde da parte di Teheran. Un via libera che gli ayatollah hanno deciso di ritardare per diversi motivi. Vuole attendere i risultati dei colloqui in corso tra Hamas e Stato ebraico, anche per far vedere agli Usa e all'Europa di non volere vanificare gli sforzi diplomatici. L'Iran, inoltre, vuole che Israele sia in uno stato d'allerta continuo, con Hezbollah e le altre milizie sciite a rappresentare una spada di Damocle che pende sulla sicurezza dello Stato ebraico e sull'intero Medio Oriente. Una minaccia che è anche parte di una guerra psicologica tra Teheran e il governo di Benjamin Netanyahu. Infine, la Repubblica islamica attende anche per capire fino a che punto può spingere il suo attacco. Perché colpire Israele significa anche ricevere una risposta, sia da parte delle Israel defense forces che degli Stati Uniti, che hanno costruito una bolla di difesa in tutto il Medio Oriente. E la Guida Suprema, Ali Khamenei, sa che la reazione potrebbe essere devastante per il suo Paese.

Tutti questi calcoli sono anche nella mente di Nasrallah, che ora sa che dopo lo scambio di missili con Israele deve gestire una possibile escalation, ma anche muovere le pedine giuste. Hezbollah continua a dire che questo attacco è solo "la prima fase" della sua vendetta per la morte di Fouad Shukr, ucciso dall'Idf in un omicidio mirato nei sobborghi meridionali di Beirut. Ma i circa 210 razzi e 20 droni indirizzati verso il nord di Israele questa mattina sono già un indizio di come potrebbe colpire di nuovo la milizia libanese. Molti razzi hanno colpito aree aperte. Tuttavia, come scritto dal Times of Israel, lo Stato ebraico ritiene che il piano di Hezbollah fosse quello di centrare la base di Glilot, vicino Herzliya, dove si trova il quartier generale del Mossad e tra i più importanti uffici dell'intelligence militare israeliana.

"La nostra operazione militare odierna è completata e compiuta", ha affermato il Partito di Dio in una dichiarazione, aggiungendo che le "affermazioni israeliane di un'azione preventiva da lui condotta e lo sventamento dell'attacco della resistenza sono affermazioni vuote". E le frasi riportate da Haaretz, secondo cui Hezbollah ha "completato la prima fase della risposta all'assassinio" indicano che l'escalation può anche non essere finita qui.

L'Idf ha mostrato di potere e volere colpire in via preventiva. Ma anche Hezbollah ha fatto intendere di sapere danneggiare Israele con i suoi missili e i suoi droni. E un eventuale fallimento dei colloqui al Cairo potrebbe far partire un nuovo attacco.

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