L'alba della strage e l'escalation. Così il mondo è finito sull'orlo del baratro

Il blitz dei terroristi in Israele ha aperto la crisi in Medioriente. Le tappe di un conflitto che ha fatto decine di migliaia di morti

L'alba della strage e l'escalation. Così il mondo è finito sull'orlo del baratro

Una strage di civili israeliani, la peggiore dalla Shoah, il 7 ottobre ha dato vita a un'escalation militare in Medio Oriente cominciata con l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e proseguita con uccisioni mirate, bombardamenti, minacce e tensioni, che a distanza di un anno non accennano a placarsi e fanno temere un allargamento del conflitto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite ha parlato di «asse del male» da combattere. Ma Hamas e i suoi alleati, il gruppo sciita libanese Hezbollah, gli Houthi dello Yemen continuano a definirsi invece «l'asse della resistenza contro Israele».

7 OTTOBRE 2023, ORE 6:30 HAMAS ATTACCA ISRAELE

È il giorno dell'inferno. Un attacco coordinato di Hamas via cielo, terra e mare fa strage in Israele. Il gruppo terroristico lancia da Gaza 220 razzi verso il centro e il sud dello Stato ebraico, incluse Gerusalemme e Tel Aviv, e almeno 1.500 terroristi massacrano e rapiscono uomini, donne e bambini nelle loro case e a un rave party nel deserto, filmando gli orrori. Sono 1.200 le vittime, circa 240 gli ostaggi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu dichiara lo stato di guerra e mobilita migliaia di riservisti.

8 OTTOBRE 2023 LO STATO EBRAICO RISPONDE

Israele lancia l'operazione «Spade di ferro» a Gaza. Il gabinetto di sicurezza del governo israeliano dichiara lo stato di guerra, per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur del 1973. Raid israeliani colpiscono la Striscia: tra gli obiettivi ci sono complessi residenziali, tunnel, case di funzionari di Hamas. Israele smette di fornire elettricità, cibo e carburante a Gaza: è l'inizio dell'assedio. Il 13 ottobre cominciano le operazioni di terra nella Striscia, il 26 ottobre l'invasione su larga scala.

13 OTTOBRE 2023 MIGLIAIA DI CIVILI IN FUGA

L'esercito israeliano emette uno dei primi ordini di evacuazione per le comunità nel nord della Striscia, compresa Gaza City, e ordina agli abitanti di spostarsi verso sud entro 24 ore. Comincia il primo grande esodo. L'evacuazione comporta lo sfollamento di 1,1 milioni di palestinesi, che lasciano le proprie case per spostarsi in direzione di Khan Yunis, considerata area protetta. Pochi mesi dopo saranno costretti a spostarsi per la seconda volta perché l'offensiva israeliana punterà anche a sud.

3 NOVEMBRE 2023 LA STRAGE DI CIVILI

Il ministero della Sanità di Gaza annuncia che «un convoglio medico» è stato colpito in un raid israeliano che ha preso di mira l'ingresso dell'ospedale al-Shifa di Gaza City. Il giorno dopo un attacco aereo colpisce una scuola gestita dalle Nazioni Unite nel campo profughi di Jabalia. Un copione che si ripeterà nei mesi successivi, con Israele che accusa Hamas di nascondere armi e ostaggi sotto scuole, ospedali e strutture civili. I morti, dopo un anno di conflitto, sono quasi 42mila.

24 NOVEMBRE 2023 PRIMO CESSATE IL FUOCO

Dopo quasi sette settimane di conflitto, entra in vigore il primo cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas: prevede la consegna di 50 degli ostaggi rapiti da Hamas in cambio di 150 prigionieri palestinesi e la sospensione delle ostilità per 4 giorni. Dopo due estensioni, il cessate il fuoco termina nella mattinata dell'1 dicembre ed entrambe le parti confermano la ripresa delle operazioni militari. Il governo israeliano accusa per primo Hamas di aver violato i termini del cessate il fuoco.

3 MARZO 2024 L'ATTACCO DEGLI HOUTHI

Un drone viene lanciato dallo Yemen verso la nave Carlo Duili della Marina Militare, base dell'operazione europea Aspides, a guida italiana, per difendere le imbarcazioni internazionali sotto tiro degli islamisti nel Mar Rosso. I ribelli yemeniti da mesi effettuano attacchi a navi americane e britanniche in solidarietà ad Hamas. Dal 7 ottobre anche Hezbollah, dal Libano, colpisce Israele con i suoi razzi. La chiamano «l'asse della resistenza» contro Israele, per Netanyahu è «l'asse del male» sotto regia dell'Iran.

2 APRILE 2024 PROTESTE E TRATTATIVE

Migliaia di manifestanti riescono a superare i cordoni di sicurezza e raggiungono l'ingresso dell'abitazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Chiedono le dimissioni del premier per la gestione della crisi, nuove elezioni e un accordo immediato per la liberazione degli ostaggi, che ancora non arriva. A Gaza, dopo un anno di conflitto, rimangono ancora un centinaio di ostaggi, ma la maggior parte è probabile che sia morta in prigionia.

13 APRILE 2024 I MISSILI DELL'IRAN

Nella notte del 13 aprile, la Repubblica islamica dell'Iran sferra il suo primo attacco della storia diretto contro Israele. Oltre 300 fra missili e droni vengono lanciati contro lo Stato ebraico, ma vengono quasi totalmente schermati dal sistema di difesa israeliano e grazie alla collaborazione di Stati Uniti e diversi Paesi arabi. L'attacco è la risposta al raid sul consolato iraniano di Damasco avvenuto il 1° aprile e nel quale sono morte 16 persone, tra le quali Mohammad Reza Zahedi, un comandante dei pasdaran.

6 MAGGIO 2024 OFFENSIVA SU RAFAH

Dopo settimane in cui tutta la comunità internazionale ha chiesto al governo Netanyahu di evitare l'invasione di Rafah, la città a sud della Striscia di Gaza, al confine con l'Egitto, e dopo che l'ennesimo round di trattative per un cessate il fuoco finisce con un nulla di fatto, Israele ordina una serie di attacchi aerei su Rafah e l'esercito entra nella periferia della città, dove si reputa possa essere nascosto il leader di Hamas, Yahya Sinwar, e dove Israele ritiene passino armi e aiuti ai terroristi.

20 MAGGIO 2024 ISRAELE ALLA SBARRA

Il Procuratore della Corte penale internazionale (CPI) Karim Khan emette una richiesta di mandato d'arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Pochi giorni prima Israele è anche comparso davanti alla più alta corte delle Nazioni Unite, la Corte internazionale di Giustizia dell'Aia, per rispondere alle accuse mosse dal Sudafrica di aver condotto «un genocidio» a Gaza.

31 LUGLIO 2024 UCCISO HANIYEH

Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, viene ucciso a Teheran, in Iran, in un attacco aereo compiuto dalle forze armate israeliane. Haniyeh aveva 62 anni e viveva fuori dalla Striscia di Gaza dal 2017, ospitato in un esilio dorato in Qatar. Durante i mesi di guerra era stato anche il più importante negoziatore palestinese nelle trattative per un cessate il fuoco. Lo scorso 10 aprile tre dei 13 figli di Haniyeh erano stati uccisi a Gaza da un attacco israeliano, che ha colpito un'auto in cui stavano viaggiando.

27 SETTEMBRE 2024 RAID SU NASRALLAH E LIBANO

Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, uomo più potente del Libano e l'unico nel piccolo Paese mediterraneo con il potere di condurre una guerra, è stato ucciso all'età di 64 anni durante un'ondata di attacchi israeliani venerdì 27 settembre contro il principale bastione di Hezbollah a sud di Beirut. Da quel giorno Israele ha scatenato un'offensiva sul sud del Libano perché i terroristi sciiti filo-iraniani smettano di colpire con i loro razzi il nord di Israele.

2 OTTOBRE 2024 L'ULTIMA SFIDA CON L'IRAN

Per la seconda volta in pochi mesi, dopo l'uccisione di Fuad Shukr in un attacco aereo a Beirut il 30 luglio, l'Iran ha sferrato un attacco contro Israele, stavolta con quasi 200 missili balistici, capaci di arrivare dritti all'obiettivo in 12 minuti.

Anche stavolta il sistema di difesa israeliano, con l'aiuto di Stati Uniti e Paesi arabi, è riuscito a fermare gran parte dei missili. Ma è chiaro che ormai lo scontro in Medio Oriente sta investendo tutta la regione: da Gaza al Libano, dalla Siria all'Iran.

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