Nuovi raid israeliani sul Libano. Hezbollah rivendica gli attacchi contro città e basi militari. Libanesi in fuga verso la Siria

La guerra tra Israele ed Hezbollah giunge al terzo giorno. Un'altra notte di attacchi reciproci: non è ancora chiara la stima delle vittime e dei danni. Il conflitto ora rischia di allargarsi a Iraq e Siria

Nuovi raid israeliani sul Libano. Hezbollah rivendica gli attacchi contro città e basi militari. Libanesi in fuga verso la Siria
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Un'altra notte difficile lungo il confine tra Israele e Libano è appena trascorsa. La Difesa israeliana riferisce di intercettato un missile terra-aria sparato dal Libano verso il centro del Paese. Le sirene hanno suonato nelle regioni di Gush Dan e Sharon, ma anche a Tel Aviv mentre il Comando del Fronte Interno delle Idf ha ordinato ai cittadini correre verso i rifugi antiaerei.

Tel Aviv pronta a entrare in Libano?

"Siamo entrati in un'altra fase della campagna, siamo nell'operazione ‘Northern Arrows’" e l'esercito israeliano deve essere pronto "per una manovra". Lo riferisce il responsabile del Comando Nord dell'esercito israeliano Uri Gordin. Le parole sono state pronunciate durante una visita alla brigata dispiegata alla frontiera con il Libano. "Dobbiamo essere preparati e molto forti per una manovra e per entrare in azione", ha dichiarato il comandante. Sono migliaia le persone che in queste ore stanno fuggendo dal Libano attraversando il confine con la Siria a seguito dei continui raid. Si spostano in autobus e in auto, ma viaggiano anche a piedi. Sono soprattutto donne, bambini piccoli e persino neonati. Alcuni di loro risultano feriti nei recenti attacchi.

L'opzione sembra confermata dalle ultime parole del capo di Stato Maggiore Herzi Halevi. "Sentite i jet. Abbiamo attaccato tutto il giorno. E' sia per preparare il terreno per il vostro possibile ingresso (in Libano) che per continuare a danneggiare Hezbollah", ha detto alle truppe durante una simulazione di offensiva di terra in Libano. "Oggi Hezbollah ha ampliato il raggio d'azione - ha aggiunto - Più tardi, riceverà una risposta molto forte".

Nella tarda mattinata, i caccia dell'Aeronautica militare israeliani hanno completato un'altra ondata di attacchi in territorio libanese, distruggendo gli edifici dove erano immagazzinate armi, lanciatori e altre infrastrutture militari. I militari riferiscono che sono stati intercettati cinque lanci dal Libano verso l'Alta Galilea e nella Galilea occidentale. Sarebbe, invece, Talal Hamiyah il dirigente di Hezbollah preso di mira dal raid delle Idf alla periferia meridionale di Beirut: l'uomo è ricercato dagli Stati Uniti e sarebbe il responsabile del settore missili del gruppo.

I cittadini stranieri invitati a lasciare il Libano

Gli attacchi stanno proseguendo nel corso della mattinata: cinque razzi sono stati lanciati dal Libano verso la zona di Carmel e Wadi Ara, nel nord di Israele, a sud di Haifa. Alcuni razzi sono stati intercettati dalle difese aeree e ma è stato segnalato almeno un impatto. I razzi hanno attivato le sirene a Zichron Yaakov e Yoknèam Illit, nonché nelle comunità circostanti. Inoltre, per la prima volta un attacco israeliano ha preso di mira un villaggio di montagna a nord di Beirut. Lo hanno confermato i residenti di Maaysara, villaggio situato nella regione montuosa di Kesrouan a una trentina di chilometri da Beirut. La popolazione, a maggioranza cristiana, ha fatto sapere di aver udito due forti esplosioni nella località. Il ministero della Salute libanese ha riferito della morte di tre persone nel raid.

Intanto, il primo ministro del Regno Unito, Keir Starmer, ha invitato i cittadini britannici che si trovino in Libano ad "andarsene immediatamente". Londra sta intensificando i propri piani di emergenza alla luce dell'escalation: per questa ragione il Ministero della Difesa britannico sta inviando 700 soldati nella vicina Cipro per preparare la possibile evacuazione dei cittadini britannici dal Libano. Anche l'Italia è del medesimo avviso: "Ci sono ancora voli da Bierut verso l'Italia e verso l'Occidente, quindi consigliamo loro di lasciare il Paese in qualsiasi momento", ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando a margine della convention del Ppe in corso a Napoli.

Lo stesso invito giunge da Mosca, che esorta i cittadini russi a lasciare il Paese dei cedri il prima possibile per la loro sicurezza. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante il briefing quotidiano con i giornalisti. Anche decine di soldati statunitensi sono stati dispiegati a Cipro e si stanno preparando a una serie di evenienze, tra cui una possibile operazione di evacuazione dal Libano qualora scoppiasse una guerra vera e propria.

Un'altra notte di attacchi transfrontalieri

Il missile lanciato da Hezbollah puntava al complesso di intelligence militare di Glilot, nei pressi di Tel Aviv, che ospita il quartier generale dell'unità di cyber-intelligence 8200. Il missile è stato intercettato e le forze armate hanno avvertito del rischio della caduta di possibili schegge. Hezbollah si assume la responsabilità dell'attacco missilistico di questa mattina al centro di Israele, sostenendo di aver preso di mira il "quartier generale del Mossad" vicino a Tel Aviv con un missile balistico terra-terra Qader 1.

Nel frattempo, le Idf affermano di aver colpito questa mattina in Libano un lanciatore di Hezbollah utilizzato nell'attacco: secondo le forze israeliane, il lanciarazzi è stato colpito a Nafakhiyeh, nel Libano meridionale. Lo Stato ebraico, intanto, sta effettuando attacchi aerei contro obiettivi dei terroristi del Partito di Dio per il terzo giorno consecutivo. "Dalle 5:00 del mattino gli aerei da guerra nemici hanno lanciato attacchi" su diverse aree del Libano meridionale, afferma l'agenzia di stampa nazionale, aggiungendo che "l'aggressione aerea è continuata durante la notte" su altre parti del sud, segnalando vittime non specificate. Si segnala inoltre che "aerei da guerra e droni nemici" hanno preso di mira diverse località nella zona di Baalbek, nella valle della Bekaa, dopo mezzanotte, causando anche lì vittime.

Fuoco dall'Iraq e il giallo dell'attacco a Tartus

Ma mentre le ore passano, il complicato diorama di questo conflitto nuovo dichiarato solo per metà passa anche dall'Iraq. La Resistenza Islamica qui acquartierata, sostenuta dall'Iran, rivendica la responsabilità del lancio di due droni che hanno fatto suonare le sirene sulle alture del Golan durante la notte. Un drone è stato intercettato da una nave da guerra della Marina israeliana, mentre il secondo ha colpito il porto di Eilat, ferendo un 68enne e un 28enne. Entrambi gli uomini sono in buone condizioni. Il gruppo filo iraniano sostiene di aver lanciato dei droni contro un "obiettivo vitale" nella città più a sud di Israele.

Ma anche dalla Siria: nella tarda serata di ieri, il canale televisivo saudita Al-Hadath ha riferito di un attacco israeliano e di esplosioni a Tartus, la seconda città portuale più grande della Siria nonché enclave logistica della flotta russa. Le autorità siriane affermano di aver attivato le difese aeree in seguito a un presunto attacco di Tel Aviv e di aver abbattuto diversi missili. La Siria sostiene spesso di aver intercettato gli attacchi israeliani, ma la maggior parte degli analisti dubita della sua capacità di farlo. Non ci sono commenti da parte delle Idf, che raramente rilasciano dichiarazioni riguardo agli attacchi in quest'area che, come è noto, costituisce una delle principali vie di transito delle armi iraniane destinate a Hezbollah.

Confermata la morte di Qubaisi, oggi riunione del CdS ONU

Confermata, invece, la morte di Ibrahim Qubaisi, comandante della divisione missilistica di Hezbollah, ucciso ieri in un attacco israeliano a Beirut. Un annuncio peculiare, tuttavia, poiché i miliziani di Dio si riferiscono a Qubaisi come a un "comandante". Hezbollah raramente si riferisce ai suoi alti ufficiali uccisi negli attacchi israeliani in questo modo e lo ha fatto solo quattro volte in precedenza. Da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi, Hezbollah non ha reso noto il nome di nessuno degli agenti uccisi, rendendo la diffusione della notizia della morte di Qubaisi un'eccezione.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi una riunione d'urgenza per discutere della situazione in Libano.

Lo ha annunciato la presidenza slovena del Consiglio di sicurezza Onu. L'incontro di oggi si terrà su richiesta della Francia e si svolgerà alle 18.00 ora di New York alla presenza del Segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.

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