La lunga pianificazione di Hamas diventa sempre più evidente. Sul canale Telegram South first responders, che carica video e foto dalle aree liberate dai terroristi nel sud di Israele, sono apparse le immagini di un documento di 14 pagine, trovato sul corpo di uno dei palestinesi uccisi dall’Idf. Sulla prima pagina si avvisa che il fascicolo è top secret ed è datato: ottobre 2022.
Sfogliandolo, gli israeliani si sono resi conto di avere tra le mani il piano dettagliato di un’operazione d’attacco, il che indica un lungo periodo di studio, osservazione e organizzazione passato completamente inosservato ai servizi segreti di Tel Aviv e a tutti gli informatori infiltrati dallo Stato ebraico nella fila di Hamas e nella Striscia di Gaza.
Una pagina è intitolata “Raid plan” e indica come bersaglio il kibbutz di Mefalsim, località a meno di due chilometri dal confine con l’exclave palestinese. Viene descritto il piano d’attacco, strutturato attorno a due squadre da cinque uomini e un comandante. Si citano diverse mappe e altri appunti di intelligence, non presenti nel fascicolo ottenuto dagli israeliani. Inoltre, questo assalto viene definito come “fase A” dell’operazione.
In un altro foglio vi è una tabella con un piano operativo per il comando e controllo. In essa l’incursione a Mefalsim è segnata con il nome in codice “B-14”. Vi sono, inoltre, le designazioni dei membri che devono “aprire brecce nel muro” e della squadra che fornisce “artiglieria”. Sono inclusi anche gli identificativi dei comandanti.
Una terza pagina presenta lo studio dettagliato della presenza israeliana nel kibbutz: mille civili, di cui 20 compongono un rapid response team. È segnalata anche la presenza dei rinforzi dell’Idf “nell’area di Nahal Oz”, uno degli insediamenti colpiti da Hamas negli attacchi del 7 ottobre. Nel documento, si specifica che i soldati israeliani possono arrivare a Mefalsim nel giro di “3-5 minuti dall’avamposto 16” lungo l’autostrada 232. La loro entità numerica è indicata in “2-3 jeep”.
Questo fascicolo si aggiunge ai “pizzini” recuperati dai cadaveri di altri terroristi, piccoli foglietti a colori in cui sono elencati i punti deboli dei mezzi corazzati israeliani, i modi migliori per usare un lanciarazzi Rpg-7 e i numeri di identificazione delle armi in possesso di Hamas.
Appare ormai chiaro che Israele non ha più a che fare con un manipolo di terroristi e attentatori, ma con una vera e propria forza militare capace di manovre complesse e organizzate, con un dispositivo di intelligence e counter-intelligence in grado di prendere alla sprovvista persino il Mossad.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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