"Useremo armi sottomarine". La nuova minaccia che infiamma il Mar Nero

Il leader degli Houthi ha annunciato che gli attacchi "aumenteranno di intensità ed efficacia". Nel mirino dei miliziani vi sono i cavi in fibra ottica che passano sui fondali del Mar Rosso

"Useremo armi sottomarine". La nuova minaccia che infiamma il Mar Nero
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Venti di escalation nel Mar Rosso. Gli Houthi hanno annunciato di essere pronti a condurre nuovi attacchi, questa volta con l’utilizzo di non meglio specificate “armi sottomarine”, per continuare a rispondere alle azioni dell’esercito israeliano a Gaza. La dichiarazione è stata fatta dal leader del movimento Abdul Malik al-Houthi, secondo cui “le nostre operazioni a sostegno del popolo palestinese nel Mar Rosso, nel golfo di Aden e nello stretto di Bab el-Mandab non si fermano, anzi ora aumenteranno di intensità ed efficacia con l'uso di armi sottomarine”.

Durante un discorso in televisione, il capo dei terroristi sostenuti dall’Iran ha definito “fallimentare” la campagna di bombardamenti di Stati Uniti e Gran Bretagna, che nelle ultime settimane ha preso di mira le postazioni da cui i ribelli yemeniti hanno lanciato missili e droni contro le navi mercantili in transito nelle acque che bagnano la nazione mediorientale. Al-Houthi ha anche garantito che gli attacchi contro i vascelli civili andranno avanti “in maniera speculare rispetto agli attacchi sferrati da Israele a Gaza”. Il leader del movimento sciita ha lanciato queste nuove minacce un giorno dopo la diffusione di una nota in cui i terroristi hanno diffidato le imbarcazioni di compagnie anche solo parzialmente di proprietà israeliana, americana o britannica dall’attraversare il Mar Rosso. Gli stessi Houthi hanno annunciato anche l’istituzione di un “centro operativo umanitario” nella capitale San’a’ al fine di individuare le navi senza connessioni con Londra, Washington o Tel Aviv e permettere loro un passaggio sicuro.

Per quanto riguarda gli attacchi a obiettivi sotto il livello dell’acqua, già fine dicembre i ribelli yemeniti avevano indicato i cavi in fibra ottica sottomarini che passano nei fondali dello stretto di Bab el-Mandab come loro prossimo bersaglio. L’area minacciata dai terroristi sciiti è fondamentale per le comunicazioni tra Europa e Asia e il 17% del traffico internet mondiale passa proprio da lì. Azioni di sabotaggio contro queste linee causerebbero gravi danni a molteplici apparati di molti Stati.

Gli Houthi sembrano dunque pronti ad alzare il livello dello scontro, dopo mesi di raid contro le navi mercantili che hanno assestato un duro colpo alla rete del commercio mondiale. Alcune tra le più importanti compagnie di trasporto marittimo sono state infatti costrette a dirottare i loro vascelli verso il capo di Buona Speranza, con un conseguente aumento dei costi di trasporto e dei prezzi dei beni di consumo.

Molti analisti, inoltre, sono convinti che i bombardamenti anglo-americani non saranno sufficienti a distruggere il potenziale bellico dei ribelli yemeniti, che per un decennio hanno ammassato armi ed equipaggiamento per combattere la guerra contro la coalizione a guida saudita.

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