"Ma cosa c'entra?". Del Debbio sbotta e dà una lezione a Boldrini

La deputata del Pd incensa gli studenti di sinistra: "Per fortuna che ci sono ragazzi che non abbassano la testa". Il conduttore la incalza: "Si può combattere un fascismo non facendo parlare in una scuola?"

"Ma cosa c'entra?". Del Debbio sbotta e dà una lezione a Boldrini
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Agenti picchiati dai facinorosi pro-Pal, ministri minacciati, fantocci dati a fuoco: nelle piazze che si professano per la libertà e per la pace vanno in onda scene di violenza e di odio. A questo si aggiunge il clima che si respira nelle università, con i ragazzi di Azione universitaria che spesso vengono messi nel mirino degli studenti di sinistra. Ad esempio a Trento è stato impedito il volantinaggio e si sono registrati momenti di alta tensione all'interno della facoltà di Sociologia. L'osservazione di Paolo Del Debbio ha messo in luce la solita ipocrisia rossa: se si ritiene di essere di fronte a un fascista, davvero si pensa di combatterlo privandolo della libertà di esprimersi?

Domanda condivisibile, anche perché il controsenso delle convinzioni della sinistra è plateale. Per molti ma evidentemente non per Laura Boldrini che, come al solito, ha deciso di prendere le parti di adora descriversi come autorevole partigiano per respingere il ritorno del regime. I ragazzi che dicono di tenere i fascisti fuori dall'università? "Mi sembra assolutamente legittimo". Strappare un volantino? "Non mi sembra che sia reato".

Insomma, la deputata del Partito democratico non solo ha difeso gli studenti rossi ma addirittura è riuscita a spendere parole al miele per il loro atto eroico di resistenza: "Ma per fortuna che ci sono ragazzi che non abbassano la testa su tutto. Sempre con loro ma quando si comportano in modo da argomentare, mai la violenza. Ma se uno strappa un volantino o dice 'fuori i fascisti dall'università' non vedo perché dovremmo censurare questo, assolutamente".

Le parole di Boldrini hanno scatenato la reazione di Del Debbio che - alla fine del servizio mandato in onda su Dritto e Rovescio, programma in onda su Rete 4 - è apparso sconsolato, con le mani sul volto e con voce quasi rassegnata, e si è rivolto direttamente all'esponente del Pd: "Ma signora Boldrini, io la ringrazio che lei ci concede sempre interviste così gentili. Ma cosa cazzo c'entrano sti ragazzi di Azione universitaria con i fascisti?". E poi l'ha incalzata nel merito: "Si può eventualmente combattere un presunto fascismo con antifascisti come quello di non far parlare in una scuola? ".

"Signora Boldrini, ma per favore, lo faccia per Matteo Ricci che è una persona ragionevole: vedevo che soffriva mentre lei parlava. Lo faccia per lui se non per me", ha aggiunto il conduttore.

In effetti l'eurodeputato dem si è detto in disaccordo con la parlamentare e ha sottolineato che il diritto di parlare vale per tutti, rimarcando tra l'altro una differenza di non poco conto: "Azione giovani è un'organizzazione lontana anni luce dalle mie idee politiche ma ha diritto di parlare. Non era CasaPound, non era Forza Nuova". E ha definito "un atto violento" anche strappare un volantino in mano a chi lo distribuisce.

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