Vilipendio alla bandiera, insulti a Segre, odio razziale. Si indaga sui proPal a Torino

All'attenzione degli investigatori anche il discorso di Mohammad Hannoun a Torino dopo il foglio di via da Milano per aver sostenuto le violenze di Amsterdam contro gli israeliani

Pro Pal imbrattano, ammainano e tentano di bruciare la bandiera italiana per issare quella della Palestina
Pro Pal imbrattano, ammainano e tentano di bruciare la bandiera italiana per issare quella della Palestina
00:00 00:00

Il weekend di scontri a Torino potrebbe avere conseguenze per i facinorosi che hanno creato il caos in città, in particolar modo venerdì durante il "No Meloni day". Come riferisce il quotidiano "La Stampa", sono per il momento una ventina i soggetti nel mirino degli investigatori per i disordini della manifestazione "studentesca" che ha portato 20 poliziotti in ospedale per intossicazione. Già nelle prossime ore è previsto un vertice dell'Antiterrorismo per valutare i prossimi passi e analizzare la situazione nel suo complesso, cercando di inquadrare con esattezza tutti i reati compiuti tra venerdì, durante la manifestazione contro il governo, e sabato, durante il solito corteo Pro Palestina.

Il presidente dell'Associazione palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun, che ha ricevuto un foglio di via da Milano, sabato era in piazza a Torino. L'espulsione da Milano è la conseguenza del supporto offerto ai "bravi giovani di Amsterdam", quelli che hanno picchiato gli israeliani dieci giorni fa. Non si è perso d'animo e ha trovato subito un'altra assemblea in cui pontificare. Da lì, oltre ad aver telefonato alla manifestazione di Milano, dove ha comunque potuto fare la sua arringa al megafono, ha puntato il dito contro i "giornalisti corrotti, bastardi e figli di puttana". Nell'intervento di Torino, invece, oltre a ribadire la sua personalissima visione di quanto accaduto ad Amsterdam, se l'è presa con la senatrice Liliana Segre: "A Gaza c’è un genocidio, ma quando lo diciamo lei si arrabbia: è complice in questo massacro e difende i criminali come fanno i nostri politici".

Tra gli episodi attenzionati dagli inquirenti c'è in particolar modo, oltre al rogo del fantoccio del ministro Giuseppe Valditara, l'assalto alla Mole Antonelliana di venerdì mattina, simbolo di Torino che ospita al suo interno il Museo Nazionale del Cinema. Nelle immagini si vedono gli assaltatori che raggiungono la balaustra principale del palazzo, ammainano la bandiera italiana e la sostituiscono con quella palestinese, per poi tentare di bruciare il Tricolore, ma senza riuscirci. ". La bandiera italiana è stata strappata, alcuni muri imbrattati e il personale addetto al museo è stato oggetto di violenza", hanno raccontato il presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo e il direttore Carlo Chatrian. Uno dei dipendenti sarebbe stato anche colpito da un calcio durante l'irruzione. Ci sono poi gli assalti ai due fast-food, vergognosi per come sono stati trattati i lavoratori, e le immagini che mostrano il corteo, non autorizzato, attraversare le vie del centro tra atti vandalici.

I reati per il momento ipotizzati dalla Digos e dagli organi di indagine sono danneggiamento, vilipendio di bandiera, furto, lancio di cose pericolose, resistenza a pubblico ufficiale, diffamazione, istigazione all’odio razziale.

Alcuni volti si vedono chiaramente nelle immagini da loro stessi pubblicate, ci sono i soliti agitatori di Askatasuna e dei gruppi antagonisti, che sono gli stessi che sobillano nelle scuole, ma anche giovanissimi studenti aizzati e trascinati nella mischia per una mattinata diversa dalla solita trascorsa sui banchi di scuola. Per il momento non è stato iscritto nessuno nel registro degli indagati ma sviluppi ed evoluzioni potrebbero esserci già nei prossimi giorni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica