La galassia rossa continua a sbandare sul caso Najeem Osema Almasri. Il centrosinistra, con il suo solito doppiopesismo, è sul piede di guerra: si scaglia contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio e contro il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, urlando a squarciagola nel chiedere a Giorgia Meloni di riferire urgentemente in Aula. L'espulsione del comandante libico non è stata digerita dalle opposizioni, che però dovrebbero fare un bagno di realtà e ricordare che i rapporti con la Libia non sono stati certamente inaugurati dal governo Meloni. Sulla vicenda è scoppiato un duro botta e risposta nell'ultima puntata di Otto e mezzo, programma in onda su La7.
A scaraventarsi contro il titolare del Viminale è stato Andrea Scanzi, che ha accusato l'esecutivo di centrodestra di essere inadeguato e in forte imbarazzo: "Le parole che ha utilizzato Piantedosi sono imbarazzanti. Roba da scherzo, altro che Scherzi a parte. Sono da comiche". E il giornalista del Fatto Quotidiano, rispolverando la sua veste da simpaticone, ha giocato sulla promessa del presidente del Consiglio di inseguire gli scafisti per tutto il globo terracqueo.
"Lasciava intendere che li inseguiva, li faceva arrivare a Torino, poi gli faceva mandare un aereo e li rimandava a casa tra il tripudio della gente. Questo mi sembra un grande passo avanti", ha ironizzato Scanzi. Che è andato oltre la questione di merito e ha spostato il suo intervento anche sul piano personale, tirando qualche frecciatina a Mario Sechi. Al direttore di Libero è stata imputata la colpa di aver portato avanti una "narrazione fantasy".
"Ma quale fantasy, sono gli atti. Vai a studiare!", ha replicato Sechi. E non è tardata ad arrivare la risposta di Scanzi: "Vado così tanto a studiare che non ascolto te, quindi studio benissimo. Stai tranquillo Mario, Giorgia Meloni ti dirà 'bravo' anche stasera". A quel punto Giovanni Floris - momentaneamente alla guida della trasmissione per sostituire l'influenzata Lilli Gruber - ha invitato gli ospiti a non punzecchiarsi e a restare sui fatti.
Ma l'appello del conduttore è stato ignorato da Scanzi, che in tempo zero si è riferito a Sechi etichettandolo come "esimio" in maniera sarcastica per poi bollarlo come "esegeta di Giorgia Meloni". Un'uscita che ha innescato la risposta del direttore di Libero, che ha respinto le sferzate sul piano personale: "Non sono esegeta di nessuno. Sono due volte che vengono dette due cose ad personam su di me. Io non attacco te, e potrei farlo".
Ne è nato un nuovo botta e risposta; gli animi si sono via via infuocati e così Floris ha chiesto alla regia di abbassare l'audio degli ospiti e ha staccato loro i microfoni.
Così ha potuto ribadire le regole di ingaggio: "Va bene esprimere ogni concetto. Sono inutili, ci fanno perdere tempo - e magari qualcuno si offende - i riferimenti personali. Andiamo sui concetti". Ma l'attacco personale è una specialità della casa targata Scanzi&Co.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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