Due pesi e due musei

Al Museo egizio di Torino sta accadendo una cosa che succede dai tempi di Tutankhamon

Due pesi e due musei
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Al Museo egizio di Torino sta accadendo una cosa che succede dai tempi di Tutankhamon. Che chi governa vuole decidere. Persino nella cultura. Gramscianamente, un orrore. Soprattutto per chi non governa.

Christian Greco, direttore da 10 anni, Periodo Protodinastico, è stato criticato da alcuni politici di destra. Secondo i quali, se dipendesse da loro (ma per fortuna non dipende né da loro, né dal governo), non lo riconfermerebbero alla direzione. Ora, Greco è bravissimo, come egittologo e come manager. Ma appena è stato sfiorato da una critica la grande stampa democratica, che di solito sta a cuccia fra le gambe del Potere, è balzata sulle zampe. E ha scatenato una canea a paginoni unificati. Giù le mani da Greco! Ovviamente si è già sentita anche la parola «fascisti». Dall’altra parte, al direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, è stato chiesto di candidarsi sindaco a Firenze. Stessi giornali: «Se ne vada! Poi semmai faccia campagna elettorale».

Quando la politica mette becco nella cultura è cosa fastidiosa. Ma quando lo fa il giornalismo, gravato da un retropensiero ideologico, è cosa infida. E poi: va benissimo che la politica stia fuori dai musei.

Ma quando a tirarcela dentro sono i direttori, va bene? La scelta di Greco, ai tempi, di praticare all’Egizio uno sconto per i cittadini musulmani era marketing o politica? Ora la Lega glielo rinfaccia e vuole cacciarlo. Speriamo non succeda. Greco diventerebbe l’ennesimo martire vincente. E al prossimo giro ce lo ritroveremmo Ministro della Cultura. Slogan: «Pantheon gratis per i migranti».

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