"Fascisti e nazisti”. Landini senza freni da Floris: altri insulti contro il governo Meloni

Il leader della Cgil denuncia l'aggressione a Genova ma tira in ballo il governo: "Abbiamo scritto al ministro degli Interni senza risposte"

"Fascisti e nazisti”. Landini senza freni da Floris: altri insulti contro il governo Meloni
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Prendendo le mosse da un episodio di cronaca tanto grave quanto spiacevole, Maurizio Landini riesce nell’intento di tirare in ballo il governo guidato da Giorgia Meloni. Nella mattinata di ieri, martedì 15 aprile, nel genovese un segretario della Cgil è stato aggredito brutalmente da due uomini. La denuncia della Camera del Lavoro di Genova e della Cgil Liguria parla di “aggressione fascista”.

L’episodio è così descritto dal sindacato rosso: “Nella mattinata di oggi un nostro segretario, appartenente alla categoria degli edili, la Fillea Cgil, è stato vittima di una vile aggressione fascista. Due uomini, a Sestri Ponente, l’hanno avvicinato mentre scendeva dalla macchina di servizio, sulla quale erano esposti i loghi dei referendum sul lavoro e cittadinanza, gridando ‘comunista di merda’, sputandogli addosso, facendo il saluto romano, avventandosi verso di lui che, pur riuscendo a difendersi e divincolarsi, allontanandosi dal posto sulla sua vettura”. Da qui la reazione del numero uno del sindacato che, interpellato da Giovanni Floris durante l’ultima puntata di DiMartedì, ha esordito così: “Sai cosa è successo questa mattina a Genova? A un nostro segretario che girava con una macchina con simboli del referendum gli si sono avvicinati due al grido di “sporco comunista’”.

E aggiunge: “Gli hanno sputato addosso e lo hanno aggredito. È la prima volta che nazisti e fascisti aggrediscono un uomo del nostro sindacato”. Da qui arriva la ramanzina al governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. “Noi abbiamo scritto oggi al Ministro degli Interni Matteo Piantedosi per avere un incontro”, attacca.

E rilancia senza mezze misure: “Noi siamo gente che le tasse le paga e il governo deve tutelarci invece di fare altee cavolate. Non cacciare via soldi con i vari Decreti Sicurezza”. Insomma, un’accusa di negligenza ingiustificata rispetto a questi episodi di violenza.

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