"Follia dell'Ue", "Pedata nel sedere". Scintille tra Conte e Calenda

Cosa direbbe il leader del M5S a un soldato ucraino? "Scusa per la follia di un'Europa inetta e imbelle". Il leader di Azione lo gela: "Ti spiegherebbe il concetto di dignità"

"Follia dell'Ue", "Pedata nel sedere". Scintille tra Conte e Calenda
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Non si arresta la propaganda pseudo-pacifista di Giuseppe Conte, che ieri è approdato a Strasburgo per dire "no" a ReArm Europe. Una messinscena tipica delle origini grilline. Così la gita del fu avvocato del popolo, accompagnato dalla scolaresca dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, si è trasformata in farsa. Perché al gruppo vacanze è sfuggito un particolare: al governo c'era lui quando l'Italia si è impegnata ad aumentare le spese militari. E per finire, nella serata di ieri è scoppiato un botta e risposta con Carlo Calenda sul tema della guerra in Ucraina.

Conte è intervenuto a Dimartedì, programma condotto da Giovanni Floris su La7. Ed è stato messo di fronte a una domanda: cosa direbbe a un soldato ucraino che in questo momento teme che il mancato sostegno militare provochi l'avanzata della Russia e altre conquiste degli invasori? "In questo momento gli direi: 'Mi scuso per la follia dell'Europa. C'era un negoziato dopo un mese dall'aggressione, avremmo dovuto sederci a quel tavolo, negoziare per voi e chiudere subito la partita a vostro favore a condizioni più favorevoli. Chiedo scusa a nome di un'Europa inetta, imbelle e deficitaria sul piano di qualsiasi strategia politica'", ha risposto Conte. Parole che strapperebbero un sorriso di gioia al Cremlino, se venissero ascoltate da chi continua a bersagliare l'Ucraina.

Quindi, in sostanza: la priorità di Conte non è quella di dare coraggio a quel soldato, complimentarsi per l'eroica resistenza contro Mosca, dargli solidarietà per l'invasione o assicurargli che la fine delle ostilità deve essere seguita da una pace vera e che rispetti i princìpi di integrità territoriale, sovranità e indipendenza. No, il presidente del M5S si rivolgerebbe al militare per puntare il dito contro l'Europa e recitare il classico copione secondo cui il nostro Continente sarebbe un soggetto guerrafondaio che non vuole cessare le ostilità sul campo.

Per Conte è stata data all'Ucraina l'illusione di un aiuto, mentre l'Europa non è in grado di sedersi al tavolo e ha accumulato fallimenti. Come se la resistenza del popolo ucraino, sostenuto dall'Occidente, non fosse già di per sé un atto eroico. Sul punto è arrivata la replica al veleno di Calenda, che su X ha risposto per le rime all'uscita dell'ex presidente del Consiglio.

Il leader di Azione, sulla scia dell'ipotetico incontro con un soldato di Kiev, ha sganciato la bordata: "Ti darebbe una pedata nel sedere e ti spiegherebbe il concetto di dignità". Già, perché quel militare deve difendersi non solo dalla Russia ma anche dall'odiosa narrazione anti-Ue.

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