Il G7 di Borgo Egnazia si è ufficialmente chiuso e Giorgia Meloni può tracciare un bilancio conclusivo di questa tre giorni internazionale ospitata dall'Italia. Tra i Paesi appartenenti al gruppo intergovernativo la presidente del Consiglio è stata l'unica rappresentante a uscire rafforzata dalle recenti elezioni europee e non a essere in crisi in vista di imminenti appuntamenti elettorali in Occidente. Anche questi elementi hanno contribuito all'ottima riuscita - come presidenza di turno italiana - del vertice mondiale tenuto nel Brindisino. Secondo la premier il cinquantesimo Forum del Gruppo dei Sette è stato senza timore di smentite un "successo" per il quale nella conferenza stampa finale intende ringraziare tutti coloro che hanno portato avanti dei "negoziati complessi": un "ottimo gioco di squadra che rende onore nel suo complesso all'Italia" che "ha dimostrato di essere all'altezza di organizzare eventi di questa rilevanza".
Ucraina e Medio Oriente
La dichiarazione finale è "un documento ampio e significativo, contiene molti impegni sulle sfide globali", assicura Meloni. Si tratta di impegni concreti che riguardano "questioni dirimenti". In primis, l'invasione della Russia di 28 mesi fa: con la dichiarazione finale il G7 ribadisce infatti il suo sforzo "compatto per difendere il sistema internazionale di regole, messo in discussione con l'aggressione russa all'Ucraina". I focolai di crisi nel mondo continuano a moltiplicarsi e il Gruppo dei Sette intende continuare a sostenere il Paese governato da Zelensky e "abbiamo scelto di continuare a rafforzare il nostro impegno. Il G7 ha raggiunto un accordo tutt'altro che scontato, un accordo estremamente importante". Così come 'è stata piena convergenza sulla questione del Medio Oriente "per una soluzione politica duratura della crisi con una soluzione dei due popoli e due Stati".
"Condiviso modello italiano sull'Africa"
La premier si dice inoltre orgogliosa del fatto che "il G7 abbia condiviso un approccio italiano" sull'Africa. Il verrice ha deciso così "di unire gli sforzi per costruire un nuovo modello sviluppo delle nazioni africane basato su un partenariato da pari a pari". Da questo punto di vista Giorgia Meloni ha avuto anche un colloquio con il presidente della Banca Mondiale, Ajay Banga. Lo scambio di vedute tra i due "si è incentrato sulle prospettive della collaborazione con particolare riferimento alle sinergie con il Piano Mattei per l'Africa", come è emerso nel corso dell'evento collaterale sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII) al quale Banga ha preso parte. Nel contrasto all'immigrazione illegale, bisogna "seguire i soldi" delle organizzazioni criminali: "Follow the money come dicevano Falcone e Borsellino" sulla mafia. "Possiamo fare la differenza nella nostra capacità di combattere gli schiavisti del terzo millennio".
Dialogo con la Cina
In conferenza stampa viene altresì dichiarato il proseguimento dell'apertura del dialogo con la Cina, "ma è giusto che le imprese possano competere ad armi pari". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Fasano in Puglia. Nel documento finale adottato ieri dai paesi del G7, è stato ribadito che non si cerca uno scontro con la Cina e non si mira a indebolirne l'economia ma è stato rivolto un nuovo invito a Pechino a cessare le sue pratiche anticoncorrenziali. La titolare di Palazzo Chigi ha sottolineato come la presidenza italiana abbia mantenuto "alta" la priorità sui temi dell'Indo-Pacifico e della sicurezza economica, e come dal summit esca "un messaggio chiaro alla Cina".
"Von der Leyen? Ue comprenda messaggio dei cittadini"
Per decidere se sostenere un nuovo mandato di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea è necessario che all'Italia sia riconosciuto la giusta rappresentanza istituzionale che merita. Il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, di cui Meloni è responsabile, valuterà le proposte che arriveranno dal Partito Popolare Europeo. La leader di Fratelli d'Italia ha citato due condizioni, "che all'Italia sia riconosciuto il ruolo che le spetta in termini di competenze quando si forma la Commissione e che l'Europa comprenda il messaggio arrivato dai cittadini europei". Sarebbe dunque una lettura "un po' distorta dire che è andato tutto bene", ha spiegato, "i cittadini europei chiedono pragmatismo e un approccio meno ideologico", ovvero "occuparsi di grandi questioni e priorità di cui l'Ue finora si è occupata poco". I cittadini votano per "dare indicazioni a chi ha responsabilità della politica, su quale linea seguire" e quindi il messaggio è arrivato chiaro. In vista delle trattative per la composizione dei prossimi vertici Ue "le nostre valutazioni le facciamo a valle e non a monte. Questo lo fanno altri che pensano di riempire le caselle prima che i cittadini votino".
Meloni: "Polemiche artefatte sull'aborto"
A proposito di tutte le discussioni che hanno riguardato l'assenza della parola "aborto" dal documento conclusivo, la presidente del Consiglio ribadisce quanto già detto in altre circostanze: "Come ho già detto non intendo modificare la 194 ma applicarla in tutte le sue parti, è una legge molto equilibrata a fatta bene". Non c'è quindi la parola aborto perché "le cose acquisite non vengono ripetute". Il riferimento è agli impegni del G7 di Hiroshima nel 2023. "Credo che la polemica sia stata costruita in modo artefatto, una polemica che non è esistita nel Vertice". Pur comprendendo le ragioni, "capisco perché da alcuni vengono alimentate ma non è stato un tema oggetto di questa discussione".
Nessun passo indietro sui diritti Lgbt
Oltre all'aborto, il governo italiano non ha fatto nessun passo indietro nemmeno "sui diritti delle persone Lgbt, quindi le aspettative di alcuni sono state deluse, perchè il racconto che era stato fatto" sul governo e sulla maggioranza su questi temi "non corrispondeva alla verità", sottolinea Meloni. I due anni del governo di centrodestra mostrano una realtà diversa "da un racconto animato senza ragioni, da diversi presunti osservatori, il governo non ha fatto nessun passo indietro in tema di aborto, diritti Lgbt e compagnia cantante", aggiunge in maniera ferma.
"Aggressione alla Camera? La maggioranza non cada in provocazioni"
Per il capo dell'esecutivo nazionale italiano c'è anche modo di commentare quello che è recentemente successo dentro la Camera dei Deputati, con l'esposizione del Tricolore da parte del grillino Leonardo Donno verso il ministro Roberto Calderoli e il successivo caos che si è generato nell'emiciclo di Montecitorio: "È molto grave che esponenti della maggioranza cadano in provocazioni, che aumenteranno", è il suo giudizio sull'episodio. "Penso che i cittadini italiani si debbano interrogare su quale sia l'amore che hanno per la loro nazione esponenti politici che cercano di provocare per ottenere un risultato come quello che hanno ottenuto - ha tuttavia aggiunto - dileggiando membri del governo, cercando di occupare i banchi del Governo, proprio mentre gli occhi del mondo sono puntati su di noi".
Quindi per tutti quelli che sono "bravi a darci lezioni sul rispetto delle istituzioni, forse se si parte dal rispetto per la propria nazione si arriva anche al rispetto per le istituzioni che non ho visto in questi giorni - conclude -. In ogni caso neanche questo è riuscito a rovinare l'ottima riuscita di questo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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