"Non esiste solo il diritto a manifestare, che nessuno mette in discussione: esiste anche il dovere di rispettare delle regole, che sono state fissate, e più volte sono state ritenute conformi alla Costituzione, proprio per ridurre i rischi di incidenti". Giorgia Meloni è piuttosto chiara nella difesa del ruolo delle forze dell'ordine che sono state investite da forti polemiche dopo i fatti di Pisa, soprattutto dai partiti di sinistra. "Non si tratta di vuoti formalismi. Sono le regole del gioco democratico. Senza queste regole si tratta di un altro gioco. Chi pensa di spacciarlo come democratico sta barando", ha affermato durante l'incontro con i rappresentanti dei sindacati delle forze dell'ordine a Palazzo Chigi.
"Nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c'è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi si sono riscontrate criticità e questo dimostra l'ottima gestione dell'ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili - ha aggiunto -. Sono dati, questi, che è giusto ribadire e sottolineare, perché ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti".
La presidente del Consiglio ricorda inoltre che se è vero che le manifestazioni non vanno autorizzate, "è altrettanto vero che vanno comunicate per dare modo a voi di calibrare le forze in campo e i mezzi da adoperare". "Quando il responsabile dell'ordine pubblico, cioè il Questore, detta prescrizioni sullo svolgimento della protesta, per esempio tenendo a distanza da obiettivi sensibili, lo fa non per negare il diritto a manifestare, ma per garantirlo al meglio, e al tempo stesso per non negare diritti egualmente sanciti dalla Costituzione", prosegue Meloni ricordando quello che era successo a Pisa lo scorso 23 febbraio. "È ovvio che se, come è di recente accaduto per più di una protesta, gli organizzatori non danno alcuna comunicazione, questo aumenta le vostre difficoltà, qualunque sia l'età di partecipanti".
In tutto questo "Il ministro Piantedosi, in Parlamento, e il Capo della Polizia, hanno assicurato la verifica attenta di quanto è accaduto a Pisa, e la piena collaborazione con l'autorità giudiziaria per far emergere errori o abusi. Fermi restando questi accertamenti, e rispettandone l'autonomia, lo scopo di questo nostro incontro - ha sottolineato ancora la premier - è di guardare al presente e al futuro, e quindi di ricevere da voi proposte sul contributo che il governo e, per la parte di iniziativa del governo, il Parlamento possono dare oggi per migliorare la gestione dell'ordine pubblico. Vogliamo capire cosa si può fare per una migliore gestione dell'ordine pubblico". Anche perché tutti sono "perfettamente consapevoli che, tra le tante attività che impegnano le forze di polizia, quella della garanzia dell'ordine pubblico è tra le più difficili e impegnative".
Il rinnovo dei contratti delle forze dell'ordine
Intanto, allo studio, c'è un piano di 17 mila assunzioni da completare al più presto. Per il comparto sicurezza e difesa il 2024 si preannuncia come un anno di rilancio e questo obiettivo del governo è stato posto con forza oggi nell'incontro che si è tenuto a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i sindacati delle forze dell'ordine sulle iniziative legislative in itinere del governo in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle forze di polizia con funzioni di controllo del territorio. Alla riunione hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Presenti all'incontro i rappresentanti di Siulp, Sap, Siap, Federazione Coisp-Mosap, Fsp Polizia di Stato Es-Ls-Consap-M.P., Silp Cgil, Cocer Arma Carabinieri, Cocer Guardia di Finanza.
Sul tavolo il governo ha già messo un miliardo e mezzo di euro destinato agli scatti di stipendio di poliziotti, militari e vigili del fuoco. Si tratta, secondo le stime già elaborate dal ministero della Funzione pubblica, di aumenti medi lordi mensili che vanno dai 172 euro per l'esercito fino ai 194 euro per la Guardia di Finanza. Aumenti a "regime" - ovvero che saranno pieni - a partire dal primo gennaio del 2025. Il miliardo e mezzo di euro stanziato dal governo consentirà di avere aumenti medi del 5,78% che (come detto) valgono in media poco meno di 190 euro lordi al mese. Per la Polizia l'aumento medio a regime sarà di circa 188 euro, per le guardie carcerarie di 179 euro, per i Carabinieri di 189 euro, per le Fiamme Gialle di 194 euro.
Per i militari dell'esercito, invece, l'aumento sarebbe di 172 euro, mentre salirebbe a 192 euro per l'Aeronautica e a 189 euro per la Marina militare. Gli aumenti interesseranno anche i Vigili del Fuoco, che riceveranno un aumento medio di 173 euro. Si tratta, come per il resto del comparto pubblico, di risorse che comunque riusciranno a compensare (seppur parzialmente) il calo del potere di acquisto registrato nel triennio 2022-2024. Il caro-prezzi stimato, come ricorda Il Messaggero, è del 17,3% a fronte di aumenti del 5,78%. Ci sarà poi un'ulteriore importante novità: per la prima volta il personale delle Forze Armate e dei corpi di Polizia ad ordinamento militare - ossia la Guardia di Finanza e i Carabinieri - potranno essere rappresentati da associazioni professionali a carattere sindacale tra militari. In parole povere: una sorta di sindacati delle Forze Armate.
Oltre agli aumenti ci saranno anche nuove assunzioni. Lo scorso anno sono state autorizzati 16.845 nuovi ingressi, 13.500 dei quali per sostituire personale andato in pensione. Altre 3.300 assunzioni invece, sono state autorizzate grazie a risorse straordinarie stanziate con una serie di provvedimenti. Il tavolo per il rinnovo del contratto delle Forze di sicurezza e della Difesa dovrebbe comunque essere uno dei primi a partire in questa nuova tornata contrattuale del pubblico impiego che sta per aprirsi.
Proprio meno di ventiquattro ore fa la premier Meloni, in occasione del comizio di chiusura in sostegno di Marco Marsilio a riconfermato presidente della Regione Abruzzo, era stata molto chiara su questo impegno del governo, compreso nel programma di legislatura: "La nostra priorità sarà il rinnovo dei contratti delle forze dell'ordine perché non ci si può ricordare di loro solo quando si deve insultare - aveva affermato il presidente del Consiglio -. In questi giorni qualcuno ha detto che hanno fatto bene a sputargli addosso se lo sono meritato e nessuno ha espresso solidarietà a questi agenti. Vergogna a chi dice che gli si deve sputare addosso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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