Finalmente Andrea Scanzi si è prodigato in un atto eroico, in un gesto destinato a cambiare le sorti dell'Italia che a questo punto dovrà ringraziare il noto giornalista per un'azione di grande rilievo che ha richiesto enorme coraggio e sfrontatezza. Di cosa si è reso protagonista la firma di punta de Il Fatto Quotidiano spesso presente nei salotti televisivi o in collegamento? Ha spiegato la sua mossa nella pagine del libro La sciagura, l'ultima fatica in cui scatta una sua personalissima fotografia sul "disastroso" governo guidato da Giorgia Meloni ritenuto addirittura uno dei peggiori della storia repubblicana del nostro Paese.
Il titolo del libro lascia intendere il contenuto delle pagine, che di certo non riservano parole al miele verso l'esecutivo di centrodestra e il presidente del Consiglio. Al ritratto molto duro del governo si è aggiunto un aneddoto relativo al suo rapporto personale con il leader di Fratelli d'Italia: ha ritenuto giusto rivelare tutto ai lettori e, interpellato da Lilli Gruber nel corso dell'ultima puntata di Otto e mezzo, ha spiegato di aver avuto un "rapporto discreto e decente" con Giorgia. Non un vero e proprio rapporto di amicizia, ma comunque ad esempio Meloni era andata a vederlo a teatro.
"Non ho nulla da dire contro di lei a livello umano", ha spiegato Scanzi. Che subito dopo ha impugnato la bacchetta da professore per impartire la lezioncina: l'ha accusata di aver utilizzato dei toni "feroci" e atteggiamenti "anti-scientifici, pro no-vax" nel 2020 in occasione della pandemia da Coronavirus che ha travolto l'Italia. Insomma, un comportamento che ha segnato un'ulteriore evidente e profonda divergenza tra due mondi che risultano essere del tutto inconciliabili su questo piano.
La "rottura" è arrivata verso settembre 2020. Cosa è accaduto? Il giornalista ha rivelato che Meloni ha affidato a Whatsapp un messaggio privato "particolarmente duro e feroce" proprio nei suoi confronti. Il tutto - ha fatto sapere l'opinionista televisivo - dettato da un post sul caso Willy Monteiro, il giovane aiuto-cuoco picchiato a morte a Colleferro. Scanzi aveva sostenuto che l'episodio fosse figlio di criminali che provenivano dalla destra.
Non aveva fatto un esplicito riferimento a Giorgia Meloni, ma aveva puntato il dito contro una cultura a suo giudizio responsabile di quanto accaduto. "Lei mi rispose in maniera molto dura, sostenendo peraltro che uno dei criminali fosse grillino", ha svelato Scanzi. Che a quel punto ha deciso di risponderle direttamente senza ricorrere a mezzi termini. "Sai che c'è? Non abbiamo nulla in comune. Chiudiamola qui", è stato il senso sommario del messaggio. Il risultato finale? Scanzi ha deciso di bloccare Meloni.
A molti lettori sarà capitato di imbattersi nelle classiche situazioni di litigio a scuola, quando i più piccoli bisticciano tra loro e finiscono per commettere dispettucci infantili a vicenda come ripicca.
Ecco, bloccare un numero su Whatsapp dopo un battibecco è un atteggiamento molto frequente tra i bambini alle prese con le prime esperienze con il cellulare in mano. Perché Scanzi ha addirittura bloccato Meloni? Non poteva limitarsi alla legittima replica senza il "pugno duro"? Forse non era necessario spingersi a una pantomima del genere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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