Lei non molla e segue ancora la linea testardamente unitaria, loro continuano a bisticciare a distanza. Un muro che impedisce a Elly Schlein di portare a termine il suo più grande sogno politico: un campo larghissimo, tutti uniti contro la destra. Un'ambizione che con il passare dei giorni si fa sempre più complicata, assumendo i connotati di una missione impossibile. L'ultimo botta e risposta tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte non è altro che l'ennesima dimostrazione delle incompatibilità tra i due: i personalismi prevalgono e l'ammucchiata è in salita.
L'asse Renzi-Schlein
Ieri il leader di Italia Viva, intervistato in occasione della Festa del Foglio, ha indicato la vera sfida: far cadere i veti e sedersi attorno al tavolo per costruire l'alternativa al governo guidato da Giorgia Meloni. E su questo punto ha aggiunto un particolare tutt'altro che secondario: "Se con Schlein ci sentiamo? Quello che è necessario per avere un rapporto politico tra persone che hanno un disegno". Il che testimonia il ritrovato asse tra i due.
D'altronde Renzi già a luglio ha invertito la rotta e, dopo essersi ferocemente opposto allo sbilanciamento a sinistra del Partito democratico, ha indicato l'alleanza di centrosinistra come unica soluzione per provare a battere gli avversari. Un ripensamento improvviso con tanto di porte aperte anche verso il Movimento 5 Stelle. Peccato che alle buone intenzioni seguano oggi ancora bordate. E soprattutto veti, come dimostra la rinuncia di IV alle elezioni in Liguria dopo il "no" dei grillini alla presenza dei renziani nella coalizione a sostegno di Andrea Orlando.
Il leader di Italia Viva ritiene che Conte sia ossessionato dall'idea di tornare a Palazzo Chigi, motivo per cui è convinto che dietro gli attacchi si nasconda il vero obiettivo del suo mirino: evitare che Schlein possa prendere la guida del centrosinistra. "A Conte, che non ha mai fatto gavetta e non ha vinto un'elezione neanche in Consiglio di facoltà, piace fare il premier. Gli piace talmente tanto che prima lo fa con Salvini e poi lo fa con la sinistra. Oggi ritiene che se il candidato alla presidenza del Consiglio non è lui è lesa maestà. L'idea che la Schlein possa essere la leader della coalizione lo manda fuori di testa", ha affermato Renzi.
L'ira di Conte
La parola "disegno" utilizzata dall'ex sindaco di Firenze ha un significato preciso e pesante, visto che lascia intendere una visione comune e strategica concordata con Schlein. Per questo Conte, intervistato da Quotidiano Nazionale, non ha nascosto la sua irritazione e ha punzecchiato il segretario del Partito democratico: "Se hanno un disegno o meno andrebbe chiesto alla Schlein, ma sarebbe grave se il Pd avesse costruito questo disegno sulla testa del M5S e, aggiungo, di Avs".
Il presidente del Movimento 5 Stelle ha precisato che le ragioni dell'opposizione a Renzi non sono di natura personale ma politica. "Non si può chiedere al Movimento di rinunciare ai propri princìpi e alle proprie battaglie", ha avvertito Conte. Che ha affossato di nuovo il campo largo: "È una definizione che per noi non è mai esistita.
Siamo sempre stati autenticamente unitari, ma siamo anche seri nei confronti degli elettori che si aspettano un campo coeso, che sta insieme non solo per vincere, ma soprattutto per governare, condividendo una visione comune e obiettivi chiari". A due anni di distanza dalle elezioni, il governo viene promosso dai sondaggi e l'opposizione non riesce a mettersi d'accordo neanche sulle terminologie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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