"L'unica alternativa contro Meloni". Anche Renzi nel campo larghissimo

Il leader di Italia Viva ci ripensa e apre le porte a un'alleanza con Pd e 5 Stelle: "Non possiamo mettere veti sugli altri, dobbiamo evitare di tenerci per lustri Meloni". Ma Conte gli chiude subito la porta

"L'unica alternativa contro Meloni". Anche Renzi nel campo larghissimo
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Prima aveva escluso e detestato l'idea di fare un'ammucchiata indistinta di partiti uniti solo dalla volontà di combattere l'avversario senza uno straccio di programma per guidare l'Italia, ora ci ripensa e benedice il sogno del tutti dentro contro il centrodestra. Matteo Renzi segna un punto di rottura con il passato e spalanca le porte al campo larghissimo in formato extra large. L'ex presidente del Consiglio la reputa una mobilitazione ormai necessaria. L'obiettivo è governare con stabilità? No, viste anche le infinite spaccature nella sinistra. Ciò che conta è solo arginare l'attuale maggioranza.

Appare evidente che un progetto fondato esclusivamente "contro" qualcuno - privo di punti di contatto ma anzi ricco di contraddizioni, divisioni e personalismi - è assai debole. Lo stesso leader di Italia Viva lo aveva sostenuto svariate volte. Ma ora, intervistato dal Corriere della Sera, ha speso parole positive nei confronti di un potenziale minestrone rosso delle varie opposizioni che potrebbero riunirsi in occasione delle prossime elezioni. Ma da Conte a Calenda passando per Marattin, sono già arrivate reazioni tutt'altro che concilianti.

Renzi apre al campo larghissimo

Insomma, Renzi ha tracciato un nuovo inizio: "Anche noi abbiamo un obbligo, allora: non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai 5 Stelle". Dunque da parte del senatore di IV cade anche il "no" nei confronti del Movimento di Giuseppe Conte. E ha le idee chiare su una possibile alleanza con Elly Schlein e con il fu avvocato del popolo grillino: "Non solo è possibile ma è anche l'unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante".

Il leader di Italia Viva ha puntato il dito contro il governo, accusandolo di essere diviso ma al tempo stesso unito solo grazie al potere. "L'alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l'alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti e mettendo insieme i voti", ha aggiunto.

Sarebbe curioso sapere come i riformisti potrebbero prendere il timone del Paese insieme ai giustizialisti che ieri sono scesi in piazza contro Giovanni Toti. Davvero Renzi pensa di poter rendere convincente un'offerta politica stando all'esecutivo con chi vuole eliminare il Jobs Act (a lui tanto caro), con chi è contrario all'invio di armi all'Ucraina, con chi sforna continui "no" alle grandi opere, con chi continua a essere ambiguo sulla patrimoniale? Senza dimenticare la determinazione con cui il senatore di IV ha sempre chiesto di far luce sulla presenza dei militari russi in Italia durante la pandemia: questa battaglia verrà sacrificata in nome del volemose bene e uniamoci tutti contro il nemico?

Conte chiude, Calenda attacca: le reazioni

L'apertura di Renzi al campo larghissimo deve però fare i conti con la porta sbattuta da Giuseppe Conte. Il presidente del Movimento 5 Stelle, a margine dell'Assemblea di Coldiretti, non ha usato mezzi termini e ha spento sul nascere l'idea di una coalizione che includa Italia Viva: "Renzi fino ad ora si è vantato di aver mandato a casa il governo Conte in piena pandemia, e oggi dice che Conte è assolutamente un suo interlocutore privilegiato? Beh, la politica per noi è una cosa seria".

Anche Carlo Calenda è andato all'attacco, ribadendo di non avere intenzione di sposare un'ammucchiata del genere. "È una persona intelligente e abile, ma se deve allearsi con i nazisti dell'Illinois o con i marxisti-leninisti, lo fa. Non è il nostro percorso", ha dichiarato il leader di Azione ai microfoni di Rtl 102.5. Critiche piovono anche da Luigi Marattin, che potrebbe entrare in corsa per la guida di IV: "A differenza di quanto detto pochi giorni fa in un’intervista, la sua scelta a questo punto l’ha fatta: il futuro di IV è fare il 'bilanciamento riformista' di chi vuole la patrimoniale, uscire dalla Nato, abolire il Jobs Act, ecc. Nel 'campo largo' con Conte e Fratoianni".

Chi invece apre le porte è Francesco Boccia, capogruppo del Partito democratico al Senato: "La voglia di far tornare l'Italia ad essere protagonista in Europa deve

portare le forze progressiste e quelle liberali ad unirsi. Schlein non ha posto mai veti su nessuno e non è disposta a subirne. E questa è la posizione del Pd, non ci saranno veti per nessuno e nessuno può porne".

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