
Dopo la “rivolta sociale” da scatenare contro l’esecutivo, Maurizio Landini sale sul carrozzone dei quesiti referendari. Tradotto: il capo della Cgil, con una partecipazione politica degna del principale partito di opposizione, si schiera per la cittadinanza italiana facile per tutti che punta sul dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza. Il protagonismo politico del numero uno del sindacato, però, non convince affatto Paolo Del Debbio che, durante l’’ultima puntata di 4 di sera su Rete 4, passa in rassegna tutti i flop firmati Landini e compagni.
L’assalto del conduttore e giornalista di Rete 4 prende le mosse dalle dichiarazioni del segretario. Ieri, durante l’Assemblea Generale della Cgil, Landini ha dato il via alla campagna per i referendum primaverili. Tra i 5 quesiti sul tavolo è proprio quello sulla cittadinanza a scaldare l’animo del sindacato rosso. “Con la cittadinanza breve, 2,5 milioni di immigrati potranno votare per la rivolta”, incalza Landini ritornando sul tema pericolo della cosiddetta rivolta sociale. Da qui la replica di Del Debbio che, traducendo dal politichese, spiega il ragionamento di Landini: “Lui pensa che gli immigrati voteranno e quindi potranno mandare a casa il governo”. Poi, a stretto giro, arriva la stoccata. “Non lo ha detto il Pd, però l’ha comunque detto un soggetto che fa politica”, sottolinea il conduttore, denunciando l’attivismo politico quantomeno inopportuno per un capo del sindacato.
Ma Landini non si è limitato a questo. Le frecce del suo arco hanno colpito ovviamente Giorgia Meloni. "Io tossico? Non sono mai stato così bene. Se c'è la democrazia e grazie a questa possono anche loro governare il nostro Paese". E' la risposta che Landini indirizza al presidente del Consiglio. La premier all'assemblea Cisl aveva detto che alcuni sindacalisti hanno una "visione tossica del conflitto". “Il voto – ha detto Landini - può determinare una rivolta perché può determinare un cambiamento”.
Il Governo "pensa di poter cambiare le regole e addirittura la Costituzione. Ma non è maggioranza nel Paese", ha detto Landini "è singolare che pensi di poter cambiare le regole e addirittura la Costituzione, sta impedendo il confronto e la negoziazione con le organizzazioni sindacali legittimamente rappresentative". La risposta di Del Debbio non si fa attendere. “Landini ha rivendicato il suo diritto di far politica”, esordisce il giornalista dallo studio di 4 di sera.
Che poi aggiunge: “Io credo che il sindacato debba interrogarsi su come mai, proprio in Italia, gli stipendi sono al palo”. Una domanda sulla quale il sindacato dovrà riflettere e non poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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