Dopo la Camera dei Deputati, anche l'Aula del Senato della Repubblica ha votato la fiducia sulla legge di bilancio 2025 posta ieri pomeriggio dal governo Meloni. Dopo le dichiarazioni di voto, la chiama per appello nominale dei parlamentari di Montecitorio ha portato a 112 voti favorevoli e 67 contrari e un solo astenuto. Subito dopo si è tenuta anche la votazione conclusiva sull'intera manovra economica, che ha visto poi 108 sì e 63 no. Con il completamento della seconda lettura parlamentare in Senato - e la successiva firma di promulgazione da parte di Sergio Mattarella - l'approvazione definitiva sulla finanziaria è quindi cosa fatta.
La discussione nell'emiciclo è stata caratterizzata da uno scontro dialettico tra Matteo Renzi e Ignazio La Russa. Il primo, durante il suo intervento, si era detto infastidito dal brusìo di sottofondo emesso dai senatori del centrodestra e ha chiesto alla seconda carico dello Stato di fare rispettare il silenzio. La Russa ribatte che è tutto nella norma di una discussione e chiede a sua volta all'ex presidente del Consiglio di evitare di dare lezioni. Renzi reagisce malamente: "Lei, camerata La Russa, deve abituarsi a rispettare l'opposizione in questa Aula". La replica del presidente del Senato non si fa troppo attendere: "E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non fuggire dalla verità".
La legge di stabilità del 2025 vale circa circa 30 miliardi lordi di euro ed è composta per due terzi dall'intervento per rendere strutturale, almeno per i prossimi cinque anni, la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef. Un provvedimento, questo, che pesa per 18 miliardi sul testo, pensato per aiutare i redditi medio bassi a contrastare l'inflazione, lasciando quasi 100 euro in più in busta paga. Quest'anno la stesura della manovra quest'anno è stata preceduta e vincolata dagli impegni presi nel piano strutturale di bilancio a 7 anni, che recepisce le nuove regole del patto di stabilità Ue. Per mantenere l'obiettivo di riportare il rapporto deficit/Pil sotto a 3% già nel 2026 è stata impostata una rigida revisione della spesa.
Il governo nazionale ha deciso di concentrare le risorse su limitate voci di spesa: dal taglio del cuneo fiscale al sistema sanitario - con un finanziamento aggiuntivo da 1,3 miliardi - alle politiche contro l'inverno demografico. E poi interventi per snellire le tax expenditure. Tra le fonti di finanziamento figura un anticipo delle Dta, le imposte differite delle banche e le assicurazioni per il 2025 e 2026, per circa 3,5 miliardi, come in qualche modo anticipato in tempi non sospetti dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, il quale ha parlato più volte di "sacrifici" richiesti agli istituti di credito. Spicca poi anche un taglio di circa 3 miliardi alle spese dei ministeri.
Importante anche il bonus bebè: ovvero l'importo una tantum pari a 1.000 euro per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve avere un Isee non superiore a 40.000 euro annui. Il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino viene esteso dal 60% all'80% della retribuzione da due a tre mesi. Viene inoltre istituito un fondo Dote Famiglia, finanziato con 30 milioni di euro nel 2025, da utilizzare per le attività extra scolastiche dei figli a carico, con un'età compresa tra i 6 e i 14 anni, delle famiglie con un reddito con Isee pari o inferiore a 15.000 euro.
Nuove modifiche agli Ecobonus, con la conferma del progressivo ridimensionamento del Superbonus, che dal 1° gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% limitato agli interventi con Cilas già presentata al 15 ottobre 2024 e lavori approvati. Prorogato nel 2025 l'Ecobonus: dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti.
Per il 2025 viene concesso un contributo non superiore a 100 euro - con una dotazione complessiva da 50 milioni di euro - per l'acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica non inferiore alla nuova classe B, prodotti in Europa, con contestuale smaltimento dell'elettrodomestico sostituito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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