Manovra, slitta all'11 novembre l'incontro Meloni-sindacati: ecco il motivo

La premier è influenzata: il faccia a faccia con il leader sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è stato rinviato al termine degli appuntamenti internazionali di Meloni a Budapest

Manovra, slitta all'11 novembre l'incontro Meloni-sindacati: ecco il motivo
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L'influenza che ha colpito nelle ultimissime ore Giorgia Meloni ha costretto a rinviare l'incontro con i sindacati sulla manovra economica previsto per oggi pomeriggio. La presidente del Consiglio avrebbe dovuto tenere un faccia a faccia a Palazzo Chigi con i leader di Cgil, Cisl e Uil - Landini, Sbarra e Bombardieri - e il segretario generale dell'Ugl Capone, oltre a rappresentanti di altre sigle, per parlare della legge di bilancio. Non erano state convocate le sigle degli imprenditori che, come accaduto negli ultimi anni, vengono incontrati separatamente. L'appuntamento era stato fissato originariamente a ieri, ma era già stato spostato di ventiquattro ore (fino ad arrivare quindi alla giornata odierna) a causa di un imprevisto.

Il nuovo incontro si terrà quindi lunedì 11 novembre, alle ore 9, sempre all'interno della sede nazionale del governo. È stata la stessa Meloni - che in mattinata la premier aveva conversato con il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte - a telefonare ai capi sindacali, come riferiscono fondi di Palazzo Chigi. In una nota viene spiegato che la premier "ha personalmente contattato i leader sindacali per fissare l'incontro nella prima data utile, anche in considerazione della prevista partecipazione questa settimana al Vertice della Comunità Politica Europea e al Consiglio europeo informale a Budapest". Inizialmente l'esecutivo aveva comunicato che si sarebbe spostato il tutto per 12 novembre alle ore 8:30; dopo di che si è appreso che uno dei sindacati convocati era indisponibile per martedì. Da qui, il nuovo contrordine a favore del giorno prima.

Da quanto la nuova legge di stabilità è stata licenziata dal Consiglio dei ministri nello scorso 15 ottobre i sindacati hanno assunto posizioni diverse tra di loro sulla scrittura di questa manovra di bilancio, in vista della sua approvazione definitiva in Parlamento entro fine anno. Cgil e Uil, per esempio, hanno annunciato lo sciopero generale per il prossimo venerdì 29 novembre. Inoltre sono in disaccordo totale su concordato fiscale e, allo stesso tempo, insistono sul settore auto e per ottenere più fondi per sanità e scuola riducendo la spesa per armi. Senza dimenticare la richiesta di più risorse per il rinnovo dei contratti pubblici.

La Cisl, al contrario, si è invece sfilata dallo sciopero generale, ma chiede comunque a gran voce di riaprire il confronto sulla riforma delle pensioni, più risorse sulle minime e di estendere il contributo di banche e assicurazioni alle multinazionali della logistica, del digitale, del farmaceutico e dell'energia.

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