Accordo con l'Albania, così Giorgia Meloni gela la Schlein

Il presidente del Consiglio incontra l'omologo croato Andrej Plenković a Zagabria: i due hanno parlato della cooperazione tra i due Paesi, la sospensione di Schengen e la gestione dei flussi migratori

Accordo con l'Albania, così Giorgia Meloni gela la Schlein
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Dopo l'incontro bilaterale a Palazzo Chigi di tre giorni fa con il primo ministro della Slovenia, Robert Golob, oggi Giorgia Meloni è stata ricevuta a Zagabria dall'omologo croato, Andrej Plenković. Italia e Croazia intendono lavorare sempre più insieme e in modo sinergico, come ha affermato il presidente del Consiglio al termine del colloquio: "Nel mio primo anno di governo ci siamo spesso trovati d'accordo con il primo ministro: cultura, energia, difesa, un settore in cui possiamo rafforzare le nostre relazioni". La premier, inoltre, si dice contenta di avere portato la presenza del primo ministro italiano in Croazia a vent'anni dall'ultima visita: un fatto "inspiegabile per la vicinanza non solo geografica ma anche storica che ci accomuna e per la forza delle nostre relazioni" che sono "eccellenti", sottolinea Meloni.

"Interesse da altri Paesi Ue su accordo con Albania"

Il tema dei migranti resta al centro dell'agenda delle relazioni contro gli altri partner europei. I due Paesi sono d'accordo sul fatto che la crisi migratoria sia senza precedenti e che si debba lavorare sulla dimensione esterna: "Prima si discuteva soprattutto di come risolvere il problema una volta che è sul nostro territorio" mentre "oggi ci interroghiamo tutti insieme come si risolve il problema a monte con una diversa cooperazione con i Paesi africani", conferma Meloni. In questo senso, in occasione del punto stampa comune con Plenković, il capo del governo italiano torna a parlare del patto con Edi Rama per la costruzione di due centri di detenzione per migranti, ha detto: "L'accordo con l'Albania è molto innovativo e intelligente - ha ribadito la premier -. Mi sembra che sia stato ricevuto con molto interesse dagli altri Paesi europei. Dipenderà dalla nostra capacità di farlo funzionare nel migliore dei modi e penso che possa essere un esempio da replicare. L'Italia - aggiunge - ha scelto di essere pioniera in un momento in cui abbiamo bisogno di strade nuove nell'affrontare un problema che sinora non abbiamo gestito nel migliore dei modi". In più, replicando indirettamente alla critica mossa dalla segretaria del Pd Schlein "quello che noi abbiamo presentato è un accordo tra due governi e un accordo tra due governi ha bisogno di una messa a terra di vario genere. Sono tutte norme che noi definiamo e che confronteremo con il Parlamento".

Meloni: "Passi in avanti su Patto di Stabilità"

Ai margini dell'incontro di Zagabria è diventato poi inevitabile discutere della decisione italiana di sospendere il trattato di Schengen per altri venti giorni al confine orientale: una scelta arrivata in chiave anti-terrorismo dopo l'esplosione della guerra in Medio Oriente. "Siamo consapevoli delle difficoltà soprattutto per le comunità transfrontaliere dal ripristino del controllo dei confini legato alla crisi mediorientale - afferma Meloni -. Abbiamo fatto una scelta transitoria, pronti a riconsiderarla in ogni momento quando le condizioni di sicurezza fossero più chiare e tranquille". Infine un accenno anche sul Patto di Stabilità: si stanno facendo passi in avanti perché "ci si sta rendendo conto che il ritorno" alle vecchie regole "sarebbe esiziale per la nostra economia".

Ma si tratta "di passi ancora insufficienti, bisogna lavorare molto e di più". Secondo il presidente del Consiglio serve quindi un "rush finale": bisogna tenere conto degli "investimenti strategici".

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