Addio precariato per i lavoratori della Camera? Forse sì, forse no. La vicenda, già raccontata dal Giornale, riguarda le centinaia di lavoratori di Montecitorio che si occupano delle pulizie, della ristorazione, del facchinaggio o del parcheggio.
“Sono dipendenti delle cooperative che vincono le gare d'appalto e molti di loro hanno stipendi da fame” con buste paga che variavano da 460 a 900 euro, ci aveva spiegato Paolo Trancassini, questore anziano della Camera dall'inizio di questa legislatura. Il deputato di Fratelli d'Italia aveva presentato mesi fa un ordine del giorno che impegnava collegio dei questori a valutare la realizzazione di una società in-house per migliorare le condizioni di questi lavoratori. Una soluzione verso la quale Pd e il M5S hanno fin da subito espresso la propria contrarietà.
Ebbene, questa società in house, la Cd-Servizi, approvata con una delibera del marzo 2024, dovrebbe vedere la luce il prossimo primo settembre, ma i giallorossi continuano a opporsi. Tra domani e giovedì, infatti, l’Ufficio di presidenza di Montecitorio ed eventualmente l’Aula discuteranno di un ordine del giorno, firmato dal pentastellato Agostino Santillo e dal piddino Stefano Vaccari, volto a promuovere la soppressione della società in house “ripristinando lo status quo ante”. I due parlamentari propongono, inoltre di “valutare gli strumenti civili a propria disposizione, anche in sede di gare d’appalto, per migliorare i livelli stipendiali e le condizioni di lavoro del personale impiegato nelle ditte appaltate per quanto riguarda i settori appunto della ristorazione, pulizie, facchinaggio e supporto amministrativi”.
La società in house non convince le opposizioni perché i costi sarebbero superiori a quelli preventivati.
Una motivazione che, secondo Trancassini, non regge: “Ieri è stato approvato il bilancio consultivo della Camera che arriverà in Aula giovedì, mentre domani si discuterà l’odg delle opposizioni anche se i motivi sono poco chiari visto che il personale passerebbe da un contratto determinato a uno a tempo indeterminato”. E aggiunge: “Abbiamo una relazione che spiega perfettamente che non vi sono aumenti di costi per la Camera”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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