"Sono che loro che discriminano". Sangiuliano zittisce gli scrittori anti-Buchmesse

Il ministro commenta la lettera inviata al direttore della Buchmesse e al presidente dell'Aie da quaranta scrittori che manifestano la loro "preoccupazione" per la gestione del nostro Paese lamentando "l'ingerenza della politica"

"Sono che loro che discriminano". Sangiuliano zittisce gli scrittori anti-Buchmesse
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Gennaro Sangiuliano risponde per le rime ai quaranta scrittori che hanno firmato una lettera inviata al direttore della Frankfurter Buchmesse Jürgen Boos e al presidente dell'Aie Innocenzo Cipolletta nella quale manifestano "preoccupazione" sottolineando il fatto che "l'Italia sarà presente alla Buchmesse in modo insulare, tramite un programma di duetti fra autori italiani". Da Silvia Avallone a Nicola Lagioia, passando per autori come Dacia Maraini, Donatella Di Pietrantonio e Melania Mazzucco, si parla di "un'anomalia che sappiamo avere pochi precedenti nella storia dei paesi ospiti e che denota una mancanza grave di strategia culturale ed editoriale da parte della commissione straordinaria incaricata in Italia".

Sangiuliano: "Presenti tanti scrittori che la pensano diversamente"

Gli scrittori tornano poi sull'esclusione di Roberto Saviano giudicandola "troppo vistosa per non essere un atto deliberato" e rimarcando che "non è un evento isolato in Italia. S'inscrive in una sequenza di prevaricazioni, di forme e gravità diverse, alle quali assistiamo negli ultimi due anni". Il commissario Mauro Mazza avrebbe inoltre fornito una risposta che ha lasciato molti di noi indignati Per queste ragioni chiedono "un momento di incontro pubblico con scrittori e scrittrici tedeschi", e più in generale internazionali, durante la Buchmesse 2024, nel quale discutere "proprio di questi argomenti, al di fuori degli spazi limitati che sono stati disegnati dalla commissione italiana per noi". In poche parole, ci sarebbe la volontà esplicita di "ingerenza sempre più soffocante della politica negli spazi della cultura".

Netta la replica del ministro della Cultura: "Sono loro che discriminano, non noi", ha affermato a margine della festa per i 50 anni del Giornale a Milano. "Se guardate all’elenco degli scrittori che sono stati invitati alla Buchmesse, poi si passa attraverso l’associazione degli editori, ci sono tantissimi scrittori che la pensano molto diversamente da me ed è bene che ci siano. Io sono felice - evidenzia - che ci siano persone che la pensano diversamente da me ma che possono esprimere liberamente il loro pensiero", ha ribadito Sangiuliano. "Mi pare che il problema sia che abbiamo aggiunto qualcuno a questa lista. Quindi sono loro che discriminano, non noi", ha aggiunto l'esponente di governo, evidenziando che "lo stesso Saviano non era stato segnalato dal suo editore nonostante ciò Mauro Mazza lo ha invitato, ma più di questo che dobbiamo fare?".

La "dissidente" Velensise: "Sbagliato avere un animo ostile alle istituzioni"

Ma tra gli scrittori c'è anche chi ha detto no, come Marina Valensise che non ha firmato la lettera dei 40 in quanto, quando si partecipa ad una fiera europea del libro non si rappresenta il governo in carica, bensì l'Italia. Andare quindi in una "manifestazione internazionale con un animo ostile alle istituzioni non mi sembra che sia una scelta giusta", osserva la Valensise che riflette ancora: "Noi non ci muoviamo in un ambito locale, territoriale o comunale dove possiamo far valere le fazioni degli uni sugli altri, ma ci muoviamo in un ambito internazionale. Non rappresentiamo il governo, siamo rappresentanti della cultura e della Nazione italiana".

"Insomma - dice la Valensise - l'idea di porsi in una situazione di antagonismo con le istituzioni non mi sembra buona. Io per questo non mi sono associata". Se uno scrittore è invitato, deve pertanto "rispettare il mandato che lo pone come una voce della letteratura o della cultura italiana.

Penso anche - ma è un'ipotesi - che se Saviano fosse stato invitato avrebbe rifiutato l'invito. Quindi di fronte a un eventuale rifiuto, forse gli organizzatori hanno pensato bene di soprassedere. È un'ipotesi che faccio, non ho elementi per dirlo", chiosa la Valensise.

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