La bassa affluenza alle elezioni europee ha posto di nuovo al centro del dibattito il tema relativo alla disaffezione degli italiani nei confronti della politica. Un tema ormai annoso e che puntualmente la sinistra usa come espediente retorico per tentare di minimizzare il successo del centrodestra. Sul piano della scarsa partecipazione alle urne è scoppiato un duro botta e risposta tra Italo Bocchino e Massimo Cacciari, su due posizioni del tutto differenti per quanto riguarda l'analisi dell'astensionismo che sta continuando a colpire il nostro Paese.
Nell'ultima puntata di Accordi&Disaccordi, programma di approfondimento politico condotto da Luca Sommi in onda su Nove, la discussione è finita anche sul fronte dell'affluenza. Un punto per cui Bocchino non si è mostrato affatto preoccupato. Anzi: il giornalista ha invitato a non ricorrere ai soliti allarmismi, facendo notare che tutto sommato si tratta di un dato che dovrebbe far riflettere sugli sguaiati toni di terrore usati da chi ritiene di essere di fronte a una pericolosa deriva autoritaria.
"Chi non va a votare ha scelto di non andare a votare o perché non si sente rappresentato oppure sa che tanto è ininfluente perché la democrazia è solida", ha affermato Bocchino. La cui tesi ha innescato l'immediata reazione di Cacciari che, senza freni, non le ha mandate a dire: "Ma come fai a dire 'ste puttanate? Ma hai mai parlato con qualcuno per strada chiedendogli perché non va a votare?". Un interrogativo a cui il giornalista ha replicato: "Sì, tutti i giorni".
A quel punto Bocchino ha provato a tenere vivo il dialogo con il filosofo che però, dal suo canto, ha perso ancora di più la pazienza e ha sbottato: "Ma cosa dici? Ma vaffanculo". Così si è alzato dalla sedia, si è tolto gli auricolari e ha abbandonato il collegamento della trasmissione. La scena di Cacciari è stata accolta con una risata da parte del giornalista, mentre il conduttore Sommi ha provato a richiamare il filosofo per tentare di evitare la sua fuga dalle telecamere.
Il ragionamento di Bocchino, al di là della reazione di Cacciari, affronta un elemento che merita attenzione. Da mesi la sinistra si prodiga nel lanciare allarmi sulla tenuta democratica dell'Italia, mostrandosi terrorizzata da una destra che guarderebbe al passato nero e che starebbe limitando le libertà delle persone.
La domanda sorge spontanea: se c'è davvero un imminente ritorno al fascismo, allora per quale motivo gli elettori non si sono precipitati alle urne per fermare l'onda della destra e il ritorno delle camice nere? Evidentemente chi ha preferito astenersi non è soddisfatto dalle proposte politiche e, al tempo stesso, ritiene farlocche le previsioni nefaste del fronte rosso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.