"Come studenti", "La Rai sia indipendente". Botta e risposta tra Floris e Schlein

Il segretario del Pd chiede una riforma sul servizio pubblico: "Non può diventare la cassa di propaganda del governo". Ma il conduttore lo sferza: "Avete un consigliere, funzionari, dirigenti e giornalisti..."

"Come studenti", "La Rai sia indipendente". Botta e risposta tra Floris e Schlein
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Anche sul fronte della Rai va in scena tutta l'ipocrisia e il doppiopesismo del Partito democratico. Dopo essere stati per anni al timone del nostro Paese, improvvisamente i dem si sono svegliati dal letargo e hanno iniziato a scaraventarsi contro il governo guidato da Giorgia Meloni a cui attribuiscono colpe su colpe come se prima del 25 settembre 2022 (giorno in cui il centrodestra ha trionfato alle elezioni) l'Italia fosse stata un'oasi perfetta senza difetti. Proprio sul fronte della televisione pubblica si è scatenato un botta e risposta tra Elly Schlein e il giornalista Giovanni Floris nel corso del suo programma.

Il segretario del Pd, interpellato ai microfoni di Dimartedì su La7, ha recitato il solito copione in vista del sit in che oggi pomeriggio (precisamente alle ore 18:30) si terrà davanti alla sede Rai di viale Mazzini. Sarà l'occasione per chiedere una corretta informazione da parte del servizio pubblico, puntando sul ritornello stonato di "TeleMeloni" che dà voce ai piagnistei di una certa sinistra secondo cui il centrodestra avrebbe occupato politicamente la Rai. "Il servizio pubblico non può diventare la cassa di propaganda del governo. La Rai è di tutte le italiane e di tutti gli italiani", ha affermato Schelin.

Nulla di nuovo: l'esecutivo viene accusato dal Partito democratico di poter contare sul megafono del servizio pubblico. Ma sul sit-in promosso dai dem è arrivata la stoccata da parte di Giovanni Floris: "Voi andate a sedervi davanti alla Rai quando avete un consigliere di amministrazione, avete dei funzionari, avete dei dirigenti, avete dei giornalisti che fanno anche riferimento a voi. E fate un sit-in come se foste degli studenti...".

La bordata sganciata dal conduttore ha probabilmente spiazzato Schlein, che ha provato a fare un mezzo passo indietro ("non tutti i mali nascono con questo governo") per poi lasciarsi andare alla classica operazione di sottolineare l'urgenza di una Rai senza pressioni e condizionamenti della politica: "Serve una riforma che renda la Rai indipendente dalla politica e dai partiti". Giusto, ma la domanda sorge spontanea: per quale motivo il Partito democratico in questi anni in cui è stato al governo non l'ha messa nero su bianco?

In conclusione Floris ha affondato ulteriormente il colpo, ricordando al segretario del Pd che all'interno del suo partito vi sono persone che hanno fatto gli organigrammi della Rai e parlamentari che da tempo partecipano alla gestione dell'azienda. "Come fa a dire 'siamo completamente nuovi'? O li fa fuori o ascolta anche loro, i loro metodi, le loro idee...", ha affermato il conduttore.

Schlein, dopo una risata, ha rivendicato il suo ruolo di garantire ascolto a tutti e ha assicurato: "Ho vinto le primarie sulla base di un progetto chiaro e non sono disposta a scendere a compromessi sulla chiarezza del suo progetto". Dovrebbe spiegarlo al suo popolo disorientato, alle correnti interne che spaccano il Pd, all'elettorato di centrosinistra deluso e sempre più lontano a causa della deriva targata Elly.

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