"Manovra seria ed equilibrata". Governo compatto dopo il vertice di centrodestra

Meloni, Salvini, Tajani e Lupi si sono confrontanti a Palazzo Chigi per costruire la road map autunnale sul cantiere delle riforme: verso un'accelerazione su balneari, Autonomia e candidati alle Regionali

"Manovra seria ed equilibrata". Governo compatto dopo il vertice di centrodestra
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Lo aveva annunciato dalla masseria Beneficio di Ceglie Messapica lo scorso 18 agosto e così è avvenuto: questa mattina, al rientro dalle vacanze estive, si è tenuto a Palazzo Chigi il tanto atteso vertice dei leader dei partiti di centrodestra per mettere sul tavolo la programmazione del governo in vista delle tante importanti decisioni che dovrà assumere da qua alla fine del prossimo autunno. Molteplici sono i dossier che Giorgia Meloni ha voluto affrontare durante l'incontro durato più di tre ore con Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. Primo tra tutti, quello della proposta di Raffaele Fitto come candidato per l'Italia a svolgere un ruolo nella nuova Commissione europea guidata nuovamente da Ursula von der Leyen.

La designazione del ministro degli Affari europei, delle politiche di coesione e del Pnrr - che verrà ufficializzata tra pochissime ore nel Consiglio dei ministri - arriva nell'ultimo giorno utile per mandare la lettera formale a Bruxelles. È, di fatto, il primo tassello di una puzzle ancora tutto da completare nei minimi dettagli. Anche perché ci sarà ancora da comprendere quali saranno effettivamente le deleghe affidate a Fitto, compresa l'eventuale vicepresidenza esecutiva a cui ambisce molto la stessa Meloni. Se alla fine dovessero essere quattro i vice esecutivi (Francia, Spagna, Italia e Polonia), la presidente del Consiglio potrebbe sostenere con qualche ragione che il "no" di Fratelli d'Italia al secondo mandato di von der Leyen non abbia per nulla compromesso il rapporto con la presidente della Commissione.

La nota ufficiale

Nel comunicato congiunto diramato, i quattro leader hanno rinnovato il patto di coalizione, "garanzia di efficacia e concretezza dell’azione di governo". Un bilancio positivo sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell’occupazione.
"È stata ribadita l’unità della coalizione e sono determinati a continuare il lavoro avviato per tutta la legislatura, portando a compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini", hanno proseguito.

Anche per questo la prossima legge di bilancio "sarà seria ed equilibrata, e confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono". Totale sintonia viene espressa su tutti i dossier, a partire dalla politica estera. "Soddisfazione per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dell’Italia nello scenario globale, come ribadito anche dal successo della presidenza italiana del G7, e condivisione sulla crisi in Medio Oriente e sulla guerra in Ucraina".

Gli impegni sulle riforme

Con lo stesso Fitto la premier è impegnata nella definizione di un decreto per risolvere il nodo delle concessioni balneari: di questo se n'è parlato (per l'appunto) anche al vertice, dove il tema clou è stato sicuramente la legge di bilancio. L'obiettivo è conciliare il bisogno di ridurre il debito pubblico - che sta per raggiungere quota 3mila miliardi - con la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35mila euro, varato nel 2023, e che il governo intenderebbe estendere ai redditi fino a 50mila euro. Per l'Irpef, l'ipotesi allo studio dell'esecutivo nazionale sarebbe quella di fare un passo ulteriore a sostegno dei redditi medi, riducendo dal 35% al 33% la seconda aliquota che si applica sui redditi da 28mila a 50mila euro. Il costo dell'operazione si aggirerebbe attorno a 2,2 miliardi. Senza dimenticare famiglie con figli, con interventi che puntano a favorire la natalità e che partono dalla conferma dell'assegno unico e dei bonus mamme, con il possibile allagamento di quest'ultimo alle partite Iva. Non è mancato poi un confronto sullo stallo sulla Rai: qua ci sarà da mettere a punto le nomine sull'amministratore delegato e sul presidente (favoriti rispettivamente Giampaolo Rossi e Simona Agnes).

Così come non è mancato un chiarimento su quelle che sono state le frizioni interne - soprattutto tra Forza Italia e Lega - sulla riforma della legge sulla cittadinanza, tema per il quale Tajani ha prospettato la presentazione di una proposta organica sullo Ius scholae. Si studieranno inoltre correttivi alla legge Bossi-Fini con una stretta sui flussi regolari Altri banchi di prova autunnali saranno poi quello dell'attuazione dell'Autonomia, con il ministro Roberto Calderoli che conta di far partire tra settembre e ottobre i negoziati con le prime quattro Regioni sulle materie senza livelli essenziali delle prestazioni; Meloni vorrebbe invece avviare ogni percorso solo quando tutti i Lep saranno definiti e finanziati.

Non si sottovaluta nemmeno l'emergenza carceri per la quale si dovrebbe discutere di nuove misure anche a seguito della notizia del 67esimo detenuto suicida dall'inizio dell'anno. Infine, prevista un'accelerazione per la definizione dei candidati alle prossime elezioni regionali: in autunno si vota in Emilia-Romagna, Umbria e Liguria e nel 2025 in Veneto.

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