L'ultima bordata dei magistrati: il Cav è indagato per Annozero

Nuovo assalto giudiziario contro il premier. Questa volta l'ipotesi di reato è l'abuso di ufficio per le presunte pressioni che il presidente del Consiglio avrebbe esercitato nel 2009 sull’ex commissario dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, per evitare la messa in onda della trasmissione di Michele Santoro. Sono indagati per lo stesso reato anche Innocenzi e l’ex dg Rai Mauro Masi

L'ultima bordata dei magistrati: 
il Cav è indagato per Annozero

Roma - Abuso d’ufficio. E' la nuova ipotesi di reato per la quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati dai magistrati di Roma. Come volevasi dimostrare, arriva puntuale la bordata dei pm titolari dell’inchiesta sulle presunte pressioni che il presidente del Consiglio avrebbe esercitato nel 2009 sull’ex commissario dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, per evitare la messa in onda della trasmissione di Michele Santoro, Annozero. Sono indagati per lo stesso reato anche lo stesso Innocenzi e l’ex direttore generale della Rai, Mauro Masi, che i pm romani avevano inizialmente qualificato come vittime di concussione da parte del premier.

Nuovo assalto giudiziario Non sono bastati le puntate infarcite di odio e di accuse. Non è bastato che Annozero abbia dato in diretta il numero di telefono del Cavaliere. Non è bastato l'uso fazioso e ideologico della televisione pubblica. Adesso al Cavaliere tocca subire pure la bordata dei magistrati romani che sono scesi in campo per difendere il tribuno della sinistra. Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati sono state effettuate dal procuratore capo di roma, Giovanni Ferrara, e dai pm Ilaria Calò e Roberto Felici in ottemperanza al provvedimento con il quale, nei giorni scorsi, il tribunale dei ministri ha archiviato i reati di concussione e minaccia a un corpo amministrativo dello stato fin qui ipotizzati a carico del presidente del consiglio. Lo speciale collegio per i reati ministeriali si era dichiarato non competente a giudicare il caso sul presupposto che Berlusconi, quando telefonava a Innocenzi e Masi, non agiva nelle sue funzioni di primo ministro. I magistrati hanno preso atto delle conclusioni (non vincolanti) del tribunale, archiviando le precedenti accuse ma hanno deciso di indagare il premier per abuso d’ufficio insieme a Innocenzi e Masi, che secondo il collegio per i reati ministeriali avrebbero concorso al reato.

Avanti senza chiedere l'autorizzazione I pm, dove trovassero riscontri all’accusa di abuso d’ufficio, potranno procedere contro Berlusconi senza chiedere l’autorizzazione alla Camera.

Nei prossimi giorni i magistrati si riuniranno per fare il punto della situazione e decidere se concludere gli accertamenti con il deposito degli atti, passo che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, o con una richiesta di archiviazione al gip. L’inchiesta, nata come costola di una più ampia indagine condotta dalla procura di trani sulle carte di credito revolving, è stata trasferita per competenza territoriale a roma il 24 marzo dello scorso anno.

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