Marine Le Pen ha avviato la rifondazione del Front National. In vista del congresso previsto per il marzo del 2018 che, dopo l'uscita di Florian Philippot dal Fn, dovrebbe agilmente riconfermare la leadership dell'ex candidata alla presidenza dell'Eliseo, è stato invitato un questionario a tutti i militanti, mediante il quale esprimere le preferenze programmatiche per il sovranismo francese del domani. Ottanta domande, quindi, più una serie di conferenze programmatiche da qui al congresso, incontri che si svolgeranno nelle sedi locali del partito. Dopo la batosta subita da Emmanuel Macron il 7 maggio scorso e la successiva debacle alle elezioni politiche, Marine Le Pen conferma di non voler gettare la spugna e, ripartendo dal basso, prova a dare una sterzata alla sua azione politica. Per la figlia di Jean Marie, il Front National deve ancora prepararsi ad "assumere domani l'esercizio del potere". E nell'introduzione scritta per la lettera del questionario inviato ai militanti, Marine ha ricordato che la performance elettorale del Fn durante le scorse presidenziali ha rappresentato in ogni caso un record elettorale.
La crisi del partito è avviata da tempo. Le fuoriuscite di Philippot e del suo seguito presuppongono che in futuro, sulla scheda elettorale transaplina, i francesi possano trovare un altro partito a trazione sovranista. La questione centrale per la rifondazione del Front National passa necessariamente per l'approccio al tema della moneta unica europea: se Florian Philippot si è sempre dichiarato apertamente contrario all'Euro, Marine Le Pen, in questi mesi, ha effettuato una serie di giravolte politiche che sono sembrate essere tese ad un ammorbidimento della sua visione al riguardo. Dalla risposta che daranno i militanti al questionario, si comprenderà meglio cosa pensano gli iscritti su questo macrotema. Un'altra sfaccettatura del futuro politico del Front, poi, riguarda il nome stesso del partito, che dovrebbe essere modificato per "evolversi e adattarsi a questa nuova dinamica elettorale". Il nodo sul nome non verrà comunque sciolto prima dello svolgimento del congresso di Lille del 10 e 11 marzo 2018.
Tutte le questioni, in ogni caso, verranno sottoposte agli 81mila iscritti per mezzo di questo insieme di domande. I tre portavoce del Front National, Sébastien Chenu, Jordan Bardella e Julien Sanchez, hanno parlato - si legge qui - di una "grande consultazione tra membri". La vicenda del futuro del Fn si intreccia ovviamente con quella relativa al destino del populismo in Europa. Le formazioni sovraniste, infatti, hanno largamente dimostrato di non poter essere vincenti, se non quando vengono affiancate dal centrodestra tradizionale. Sebastian Kurz, neocancelliere austriaco, è lì a dimostrare la fondatezza di questa tesi.
Medesimo discorso, infine, potrebbe essere fatto per lo stesso Donald Trump, che ha cavalcato le istanze populiste per il tramite del sostegno di un partito tradizionalmente moderato e liberista. Le dichiarazioni di Marine Le Pen volte a del Fnmitigare le posizioni sull'Euro sembrano suggerire che anche il leader del sovranismo francese si diriga politicamente verso questa direzione programmatica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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