Messa cristiana, Isis e bombe. Le due facce del Natale siriano

Messa cristiana, Isis e bombe. Le due facce del Natale siriano

Nella Aleppo ormai completamente nelle mani degli uomini fedeli al regime siriano, per la prima volta dal 2012 si è celebrata la messa di Natale.

Nella chiesa maronita di Sant'Elia, mezza distrutta dai bombardamenti, i fedeli cristiani e alcuni musulmani sono tornati a riunirsi dopo quattro anni, dopo che i ribelli che controllavano la zona orientale della città sono stati evacuati in un accordo negoziato a fatica.

Canzoni in arabo, inglese e francese si sono alzate dalla chiesa di Aleppo, mentre pochi chilometri più a est la guerra continuava a infierire sulla Siria. Sono infatti almeno trenta - il bilancio dell'esercito turco - i morti in un attacco ad Al Bab, città posta sotto assedio proprio dai militari di Ankara e dai ribelli che combattono nell'operazione Scudo dell'Eufrate.

I raid continuano a tempestare Al Bab e l'Isis, forse per non far fuggire quanti ancora ci sono rimasti, ha

sferrato l'ennesimo attacco. Molti i corpi sepolti sotto le macerie dei bombardamenti, nell'ambito dell'operazione con cui i turchi mirano a contrastare tanto l'Isis quanto le milizie curde siriane, nemico giurato di Erdogan.

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