Nuovi raid francesi su Raqqa. Nel mirino centri di comando dell'Isis

I caccia francesi tornano a colpire i jihadisti dell'Isis dopo gli attacchi a Parigi

Nuovi raid francesi su Raqqa. Nel mirino centri di comando dell'Isis

Per il secondo giorno, dopo gli attacchi di Parigi, i caccia francesi sono entrati in azione in Siria, colpendo Raqqa, la capitale de facto del sedicente Stato islamico. Questa volta nel mirino, spiegano le forze armate di Parigi, un centro di comando e un centro di addestramento.

I caccia dell'Armée de l'air si sono alzati in volo dalla Giordania e dagli Emirati Arabi, colpendo gli obiettivi intorno all'1.30 di notte. Una missione condotta in coordinamento con le forze americane, che da ieri hanno annunciato un rapporto più stretto con i francesi, per condividere l'intelligence necessaria a colpire i jihadisti. Anche se il ministero della Difesa parla di obiettivi - almeno il secondo - "identificati durante missioni di ricognizione effettuate precedentemente dalla Francia".

Ad attaccare sono stati anche i russi. Secondo Le Monde avrebbero lanciato missili da crociera dalle navi di stanza nel Mediterraneo. Interfax, che cita il quotidiano francese, sostiene abbiano anche sorvolato lo spazio aereo russo.

Durante la notte sono continuate anche le operazioni della polizia in Francia. Centoventotto, secondo il ministero dell'Interno, le perquisizioni effettuate, mentre 115.000 gendarmi e militari si mobilitano in tutto il territorio nazionale.

Il primo ministro Manuel Valls spiega intanto che continuano le indagini per comprendere meglio la logistica degli attacchi di Parigi e come gli attentatori abbiano operato e annuncia che la Francia necessariamente sforerà il tetto europeo del deficit, a causa delle spese per la sicurezza.

Un rischio che corre anche l'Italia, con Bruxelles che già parla di una manovra che non rispetta le regole, per i 120 milioni in più stanziati per la sicurezza.

"Dovremo convivere a lungo con questa minaccia - mette in guardia ancora Manuel Valls - Affrontiamo terroristi determinati e pronti a morire. Dobbiamo tutti essere consapevoli che potrebbero attaccare ancora".

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