La notizia era arrivata ieri, pubblicata dal Gazzettino. Parlava di una telefonata di Meriem Rehaily, la giovane italiana che da Padova era partita lo scorso luglio per la Turchia, e da lì si era unita al sedicente Stato islamico in Siria. Da allora, di lei non si era saputo più nulla.
Secondo il quotidiano locale, la ragazza avrebbe telefonato in Italia circa un mese fa, implorando un parente perché preoccupata e spaventata dalla realtà di conflitto in Siria in cui era finita a vivere, irretita da un reclutatore, e chiedendo di poter tornare a casa.
Una storia su cui sorgono oggi alcuni dubbi, perché è arrivata nel frattempo la smentita del padre di Meriem, Redouane, che all'Ansa ha spiegato di non essere a conoscenza di nessuna telefonata della figlia e di non avere altri parenti in Italia con cui avrebbe potuto farsi sentire.
"Non c'è stato alcun contatto con lei da
quando è sparita, nel luglio scorso", assicura l'uomo, di origini marocchine, aggiungendo poi che notizie di questo tipo possono causare "un grave pericolo" per la sua famiglia e per la stessa ragazza, di cui non sa più nulla.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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