Il Premio Nobel per la Pace al presidente colombiano Santos

Il riconoscimento per lo sforzo per la pace. Ma l'accordo con la Farc è in bilico

Il Premio Nobel per la Pace al presidente colombiano Santos

"Un tributo al popolo colombiano e un omaggio alle vittime" del conflitto che da oltre mezzo secolo insaguina il Paese sudamericano, bagnato dal sangue dello scontro tra la guerriglia delle Farc e le istituzioni.

Questo è il senso del Premio Nobel per la pace consegnato quest'oggi a Juan Manuel Santos, presidente della Colombia. Un riconoscimento dello "sforzo risoluto per mettere fine al conflitto" e traghettare il Paese verso una nuova fase, in cui le Farc si riconfigurino come partito politico, lasciando la lotta armata e la clandestinità.

Un accordo ancora in bilico, dopo che un referendum nazionale l'ha bocciato nella sua attuale formulazione, con un campo del "no" convinto che le condizioni proposte ai guerriglieri fossero una concessione troppo grande da parte del governo.

Un punto di vista sostenuto soprattutto dall'ex presidente Alvaro Uribe, che ha avuto il padre ucciso dalle Farc. Un incontro con Santos avvenuto ieri fa tuttavia sperare che l'accordo per la pace possa reggere e che un incontro tra i due punti di vista non sia impossibile.

In migliaia sono scesi in strada in Colombia, per chiedere che non si abbandoni il tentativo di chiudere la guerra. A fine mese scadrà il cessate il fuoco con la guerriglia. E cosa succederà dopo è per ora un'incognita.

608px;">Molti i nomi che erano in ballo per questo Nobel per la pace, dai negoziatori che hanno portato a un accordo sul nucleae iraniano agli Elmetti bianchi siriani, le forze di protezione civile che lavorano sotto le macerie dei bombardamenti continui, forse i grandi sconfitti di questa edizione.

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