“La Russia proteggerà i curdi in Siria. Qualsiasi offensiva di terra da parte della Turchia, scatenerà i russi per quello che potrebbe essere l’inizio di una terza guerra mondiale”.
Il capo dei curdi siriani, Rodi Osman, in visita a Mosca, ribadisce il patto d’acciaio siglato con i russi. Questi ultimi sarebbero pronti ad attaccare la Turchia (membro della Nato) e rischiare così un’escalation dalle conseguenze inimmaginabili.
Osman si è spinto oltre, svelando le reali intenzioni del Cremlino.
"La Russia reagirà a qualsiasi invasione. Non riguarda soltanto i curdi, entreranno in guerra per difendere la sovranità territoriale della Siria. Stiamo continuando a liberare il nostro territorio dai terroristi. Potremmo vincere in fretta se non fosse per la Turchia. Gli aerei russi continuano a proteggerci, garantendo il supporto dell’offensiva curda”.
La Turchia teme che le nuove posizioni curde lungo il confine possano sfociare in uno stato autonomo, con ambizioni che potrebbero giungere anche nella propria minoranza curda. Un’invasione turca innescherebbe la reazione russa ed il disappunto degli Stati Uniti che proprio nei curdi vedono un fondamentale alleato nella lotta contro lo Stato islamico.
Al riguardo, sarebbe opportuno rilevare la posizione turca nelle parole del primo ministro Ahmet Davutoglu: “Non possiamo concepire come la Nato e gli Stati Uniti, possano avere legami con un'organizzazione terroristica che colpisce il cuore della Turchia".
Ankara ha ripreso a bombardare dalle proprie linee le forze curde siriane, accusate (secondo la versione ufficiale del governo turco) di una serie di attentati che continuano a devastare il Paese.
La Russia, che fornisce aiuti militari ai curdi siriani, ha confermato che l’aviazione ha già ricevuto l’ordine di colpire le truppe turche qualora dovessero invadere la Siria. Confermo – ha aggiunto Nikolai Kovalyov, ex capo del Servizio di Sicurezza Federale – che il bombardamento della forza d’invasione turca è stato già discusso ed approvato. Gli fa eco il Ministero degli Esteri russo: “qualsiasi incursione straniera in Siria sarebbe illegale, la risposta russa dipenderà dalla situazione”.
I curdi siriani stanno cercando di creare una regione autonoma curda nel nord della Siria, provando ad unire due territori. Li divide una striscia di 100 chilometri controllata dai ribelli islamici.
Secondo Ankara, i recenti attentati sono stati orditi dal braccio armato siriano curdo del Democratic Union Party (PYD) e coordinati dai ribelli separatisti del Kurdistan. Per la Nato, dietro gli attacchi in Turchia ci sarebbe lo Stato islamico. Ankara, invece, punta il dito contro il PKK.
I leader turchi, infatti, considerano il PYD come l'ala siriana del PKK. Da rilevare che il PKK è considerata un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. Per gli Usa, però, i curdi siriani rappresentano un valido alleato nella lotta contro il califfato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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