"Mano razzista e fascista": la gaffe del "prete dei migranti"

Il post commemorativo dell'omicidio di due senegalesi di don Massimo Biancalani, ha attirato la critica dei suoi concittadini di Pistoia. "Quindi siamo tutti razzisti?" hanno commentato in risposta ad un'apparente generalizzazione contenuta nel post

La targa che ha scatenato la discussione
La targa che ha scatenato la discussione

Ha "postato" una targa commemorativa in memoria di due cittadini senegalesi uccisi a Firenze ormai undici anni fa (nel 2011) da un cinquantenne di Pistoia. Peccato solo che, nel condannare il gesto sulla pagina Facebook della parrocchia, abbia tanto indirettamente quanto indistintamente accusato di razzismo un'intera comunità, che invece razzista non è. E quella che è a quanto pare stata intesa come una goffa generalizzazione grossolana non gli è stata perdonata nemmeno dai suoi stessi sostenitori, alcuni dei quali lo hanno apertamente criticato invitandolo a non generalizzare. Questa la "gaffe" della quale sarebbe stato protagonista sui social network don Massimo Biancalani, il "parroco dei migranti" di Vicofaro (una frazione del Comune di Pistoia, in Toscana) che da anni ospita rifugiati nella sua chiesa.

A scatenare la discussione è stata un'immagine che il parroco toscano ha pubblicato su Facebook: "Per Mor Diop e per Samb Modou, uccisi da mano razzista e fascista - 13 dicembre 2011". Una targa che si riferisce all'omicidio di due stranieri avvenuto oltre un decennio fa nella vicina Firenze, quando Gianluca Casseri aprì il fuoco contro alcuni africani che esponevano la propria mercanzia sui banchi del mercato di un quartiere fiorentino particolarmente affollato. Casseri, che stando alle cronache dell'epoca si tolse la vita dopo l'azione compiuta, viveva da qualche tempo a Firenze, ma era originario di Pistoia (di Cireglio per l'esattezza, un piccolo borgo dell'Appennino). E a far storcere il naso a ben più di qualche navigante non è ovviamente stata la foto, quanto la didascalia aggiunta da don Biancalani a proposito dell'origine dell'esecutore della "strage dei senegalesi".

"Mano razzista e fascista pistoiese - ha infatti scritto - Pistoia ha già dimenticato?". E nemmeno chi di solito sostiene le sue iniziative di solidarietà ha gradito quella che è stata recepita come una sorta di insinuazione: tanti i commenti contrari di chi continua a condannare gli omicidi in questione, prendendone le distanze, ma che al tempo stesso ricorda come affibbiare l'etichetta di "razzista" non eventualmente ai singoli, ma ad un'intera provincia (se non a tutta la Regione) sia profondamente sbagliato. "La violenza non ha colore" gli ha fatto notare un suo stesso sostenitore. "Quindi, per la proprietà transitiva, tutti i pistoiesi e tutti i toscani sono razzisti e fascisti? - fa eco un'altra utente - non fa una piega".

"Da un prete ci si aspetterebbe la condanna per ogni omicidio" ha aggiunto una terza persona. Non è infine mancato chi gli ha suggerito di dedicare una targa anche a Desirèe Mariottini e Pamela Mastropietro, uccise da giovani stranieri.

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