Gli antagonisti del centro sociale Askatasuna rivendicano la loro presenza nello stabile occupato di viale Regina Margherita 47, nonostante siano stati fatti proclami sulla liberazione dello stesso in vista dell'inserimento tra i beni comuni di Torino. "Siamo sempre qua", hanno scritto gli stessi in uno striscione che è stato esposto all'esterno della facciata, proprio a rivendicare la propria presenza. Quindi, gli occupanti sono usciti dall'immobile per il sopralluogo per poi fare un nuovo squat? Oppure non sono mai usciti dall'immobile? Uno degli elementi necessari per eseguire i lavori all'interno dello stabile per restituirlo alla comunità - stabile che per altro presenta gravissimi problemi strutturali dovuti a modifiche effettuate dagli occupanti - è proprio quello che deve presentarsi vuoto.
"Che gli antagonisti siano ancora fisicamente presenti dentro Askatasuna o meno, è evidente che il Comune non dispone veramente di questo immobile, nonostante il verbale ufficiale stilato dai suoi uffici stabilisca il divieto 'a svolgervi qualsiasi attività' e 'ogni deroga a quanto indicato nel verbale' costituisca 'causa di impossibilità della prosecuzione del percorso di coprogettazione'", hanno dichiarato l'assessore regionale Maurizio Marrone, il vice-capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, e i consiglieri comunali di Fdi Enzo Liardo e Ferrante De Benedictis.
Per questa ragione, Fratelli d'Italia ha dato mandato a un legale per inviare "formale diffida" al sindaco, Stefano Lo Russo, affinché venga rispettato "quanto messo nero su bianco su un atto pubblico, interrompendo immediatamente qualsiasi dialogo con i sedicenti cittadini amici degli antagonisti e deliberare per l'edificio un'altra destinazione davvero utile alla comunità". Il caso di Askatasuna sta creando un grande dibattito pubblico in città ma non solo, soprattutto sta sollevando le proteste da parte di chi non ritiene corretto che il Comune di Torino trovi soluzioni per legalizzare un centro sociale che si distingue per la particolare violenza dei suoi esponenti.
Ogni manifestazione di piazza, qualunque evento a Torino si trasforma in un'occasione per ingaggiare guerriglia con la polizia per queste persone, che sono anche coinvolte negli scontri che si verificano periodicamente in Val di Susa contro la costruzione della linea ad alta velocità.
Sia gli esponenti politici di opposizione in Comune, sia quelli del centrodestra a livello nazionale, che i rappresentanti delle forze dell'ordine, chiedono rispetto per i cittadini per bene. La regolamentazione di questi soggetti attraverso il percorso di inserimento come bene comune non risulta essere adeguato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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