In letteratura a volte avvengono dei fenomeni di cui ci si rende conto sulla lunga distanza: uno di questi è relativo al fatto che sempre più i protagonisti e le protagoniste dei romanzi (ma anche di molti racconti) siano over 60. È interessante ma è tuttavia altrettanto interessante che queste storie vengano fruite e amate da lettori e lettrici di tutte le età: non esiste un lettore tipo per le narrazioni senior, il pubblico si gode la letteratura contemporanea indipendentemente dal segmento anagrafico di chi è al centro della narrazione.
Poirot, Miss Marple e il commissario Maigret
La tendenza degli scrittori ad affidare il ruolo di protagonisti a personaggi non più giovanissimi affonda le sue radici negli investigatori dei romanzi gialli più importanti e noti: Hercule Poirot e Miss Marple tratteggiati da Agatha Christie sono decisamente degli over 60, per non parlare degli ultimi romanzi del commissario Maigret immaginato da Georges Simenon.
Stephen King e i suoi personaggi
Ma oggi i personaggi sono molto più diversificati. Basti pensare che Stephen King, alla vigilia dei suoi 77 anni ha posto al centro senior come lui nei romanzi “Fine turno” del 2016, “L’ultima missione di Gwendy” del 2022, “Holly” del 2023, e nel racconto “Serpenti a sonagli”, il principale della raccolta “You Like It Darker - Salto nel buio” del 2024.
Altri scrittori che hanno avuto successo per romanzi con protagonisti senior sono Fredrik Backman (“Mia nonna saluta e chiede scusa”), Jonas Jonasson (“Il centenario che voleva salvare il mondo” e “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”), Michael Zadoorian (“In viaggio contromano”), Rachel Joyce (“L’imprevedibile viaggio di Harold Fry”). Ma qualunque elenco sarebbe davvero poco esaustivo, perché i libri di questo tipo sono tantissimi e continuano a moltiplicarsi.
Perché gli over diventano protagonisti
Le ragioni dietro al fenomeno possono essere tantissime. Da un lato gli stessi scrittori, con il tempo che passa, proiettano le fasi della loro vita nella scrittura, proprio come accade per King. Inoltre esiste oggi una nuova consapevolezza che l’età è spesso solo un numero: le persone in Occidente vivono più a lungo e meglio che in passato, quindi è più verosimile e realistico che gli over incarnino personaggi dotati di esperienze e intuizioni significative per lo scioglimento di una trama. Senza contare che questo tipo di romanzi sovvertono in qualche modo le aspettative del lettore.
Scrive Abby Corson, autrice di “The Concierge” su Refinery29: “C'è la percezione che gli anziani parlino più liberamente rispetto alle generazioni successive, che potrebbero sentirsi come se dovessero diluire i propri pensieri e opinioni attraverso un filtro di sensibilità prima di parlare. Gli anziani non lo fanno, almeno non quelli con cui sono imparentata. […] Nel mio romanzo, The Concierge, scrivo dal punto di vista del settantatreenne Hector Harrow. Perché? Perché è più divertente.
Le persone anziane sembrano preoccuparsi meno delle ripercussioni derivanti dalla condivisione delle proprie opinioni, ma penso anche che le persone anziane non siano tenute agli stessi standard dei più giovani. Hanno meno probabilità di essere criticati per quello che dicono”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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