E se Carlo III morisse prima di Camilla? Quale sarà il destino della Regina

Come cambierebbero la vita a corte e il titolo di Camilla se Carlo III morisse prima di lei e salisse al trono il principe William

E se Carlo III morisse prima di Camilla? Quale sarà il destino della Regina

Il destino di una Regina consorte non è qualcosa di scontato, di dato una volta per tutte al momento del matrimonio con un sovrano (regnante). In realtà molto spesso nella Storia le vite delle mogli dei Re sono state plasmate dagli eventi che riguardavano direttamente la monarchia e i loro mariti. Ci sono state sovrane consorti che hanno esercitato il potere dopo la morte dei monarchi, altre che sono state ripudiate, perfino uccise (le mogli di Enrico VIII ne sono un esempio tragico e lampante). Nell’epoca moderna, per fortuna, le Regine consorti non rischiano più la testa come Anna Bolena, non devono lottare per un potere che formalmente non hanno e tantomeno per la sopravvivenza. Tuttavia la loro posizione all’interno del casato rimane legata in maniera inscindibile a quella del Re e, di conseguenza ancora soggetta alla sorte di quest’ultimo. Da quando Carlo III è diventato sovrano del Regno Unito una delle domande che molti si sono posti riguarda il futuro della regina Camilla: cosa accadrebbe se il re morisse prima di lei? Anche in questo caso la monarchia britannica ha delle regole piuttosto precise che seguono la logica della linea di successione.

La nuova Regina

Quando Camilla sposò Carlo, nel 2005, fece sapere che al momento dell’ascesa al trono avrebbe preferito prendere il titolo di “principessa consorte”. Un atteggiamento modesto, di chi non si aspetta molto, almeno in apparenza e vorrebbe rimanere il più defilato possibile. La questione sembrava chiusa, almeno fino al 5 febbraio 2022, vigilia dell’Accession Day. In occasione di quell'evento speciale la regina Elisabetta dichiarò: “Quando, a tempo debito, mio figlio Charles diventerà re, so che garantirete a lui e a sua moglie Camilla lo stesso sostegno che avete dato a me ed è mio sincero augurio che, quando quel momento arriverà, Camilla sia riconosciuta come Regina Consorte”.

Nell’ottobre 2022, circa un mese dopo la morte di Elisabetta II, iniziò a circolare la voce secondo cui Buckingham Palace avrebbe avuto la ferma intenzione di eliminare il termine “consorte” dal titolo, in modo da renderlo meno formale. Del resto questa semplificazione è stata adottata per tutte le Regina (consorti) d’Inghilterra, non vi era alcun motivo per cui Camilla dovesse fare eccezione. Inoltre, come spiegò al Corriere.it l’esperto Hugo Vickers, “…l’unico motivo per chiamare [Camilla] Regina consorte era per differenziarla dalla regina Elisabetta: ormai, mesi dopo la morte di Elisabetta, non ha più senso quel consorte. Camilla sarà Regina”.

Gli inviti all’incoronazione del 6 maggio 2023 a Westminster Abbey divennero il primo atto ufficiale di questa modifica, poiché Camilla vi era indicata soltanto come Regina. Un ruolo che la moglie di Carlo ottenne ufficialmente il giorno della cerimonia nell’Abbazia (ma di fatto lei e Carlo sono i sovrani dal momento della scomparsa di Elisabetta II, poiché non esistono “troni vacanti” in simili casi). Il titolo di Camilla, però, potrebbe non rimanere esattamente lo stesso per sempre, così come il suo ruolo a corte. Tutto dipenderà dalla sorte di Re Carlo III.

E se Carlo morisse prima di Camilla?

Se l’attuale sovrano dovesse morire prima di sua moglie, Camilla non regnerebbe al suo posto. Le Regine (consorti), infatti, non compaiono nella linea di successione e, di conseguenza, non possono avere alcuna pretesa al trono. Il successore di Carlo III è William, principe di Galles. Inoltre Camilla non ha figli con il Re e, soprattutto, non è la madre dell’erede al trono, dunque non può aspirare al titolo di Regina Madre, riservato proprio alle mamme dei sovrani in carica. Per esempio nel 1952, quando morì Giorgio VI, sua moglie Elizabeth Bowes-Lyon assunse il titolo di Regina Madre in quanto genitore della nuova sovrana, la regina Elisabetta II.

Poiché Camilla è “solo”, diciamo così, moglie di un Re, ma non madre di un Re o di una Regina, se Carlo morisse prima di lei, le verrebbe dato esclusivamente il titolo di “Queen Dowager”, cioè Regina Vedova. La prima Regina consorte del Regno Unito a usare il titolo di Regina Vedova fu Adelaide di Saxe-Meiningen (1792-1849), che sopravvisse 12 anni al marito, William IV (1765-1837). A questo punto potremmo pensare che non tutte le vedove di un Re siano Regine Madri ma che, al contrario, ogni Regina Madre sia pure Regina Vedova. Non è sempre così, ci sono delle eccezioni.

Per esempio la regina Paola del Belgio divenne Regina Madre del figlio Filippo dopo l’abdicazione del marito Alberto II, avvenuta il 21 luglio 2013. La regina di Scozia Mary (1542-1587), invece, fu Regina Vedova di Francia dopo la morte del marito Francis II (1544-1560), ma poiché i due non avevano avuto figli, Mary non divenne Regina Madre. In ogni caso per avere il titolo di Regina Madre o Regina Vedova bisogna necessariamente essere stata Regina (consorte) e questo è evidente. Ma non tutte le madri dei sovrani sono state Regine consorti.

Sembra complicato, ma non lo è. Per esempio la mamma della regina Vittoria, ovvero Victoria di Sassonia Coburgo-Saalfeld (1786-1861) non fu mai Regina, bensì principessa di Leiningen e duchessa di Kent, poiché sposò in seconde nozze il principe Edward duca di Kent (1767-1820). Vittoria arrivò sul trono perché i fratelli del padre non avevano eredi viventi. All’inizio del regno di Elisabetta II, tra il febbraio 1952 e il marzo 1953, si creò una situazione bizzarra, ma del tutto plausibile, in cui vi erano tre Regine viventi ma con un diverso ruolo: la Regina regnante, ovvero Elisabetta, la Regina Madre Elizabeth Bowes-Lyon, vedova di Giorgio VI, e la nonna paterna della sovrana, cioè Mary di Teck, vedova di Giorgio V e, dunque, Regina Vedova.

La regina Mary morì il 24 marzo 1953. Nella sua vita era stata sovrana consorte, Regina Madre dal 1936, anno di morte del marito, per entrambi i figli, ovvero Edoardo VIII (che abdicò nel dicembre 1936) e Giorgio VI. Infine, come abbiamo visto, divenne Regina Vedova quando salì al trono la nipote nel 1952 e, di conseguenza, divenne Regina Madre sua nuora Elizabeth Bowes-Lyon.

Un altro ruolo

Il ruolo di una Regina Vedova (ma anche di una Regina Madre) è inevitabilmente più defilato e relativamente meno potente. Tutta l’attenzione, infatti, è per la sovrana consorte (o regnante). A questo proposito va ricordato che Elizabeth Bowes-Lyon non amava per nulla l’idea di dover rinunciare al potere per essere solo una vedova reale. Nel suo libro “Elisabetta e le Altre” (2021), Eva Grippa ha scritto: “Che detesti essere stata messa da parte lo si capisce già dalla decisione di rispedire al mittente il titolo di Regina Vedova…cui preferisce quello di Regina Madre. Di più, vuole mantenere il diritto alla firma ‘Elizabeth R.’ e…nessuno, men che meno la figlia, le nega questa anomali costituzionale”. Quando La Regina Madre ed Elisabetta II comunicavano per telefono, ha rivelato ancora l’autrice, veniva fuori una scena curiosa: “’Buongiorno Vostra Maestà, Sua Maestà attende in linea Vostra Maestà’, si sentiva dire l’operatore di Palazzo ogni mattino”.

Ma Camilla ha un carattere diverso e sa che qualora Carlo III morisse prima di lei, il baricentro della monarchia si sposterebbe su William e Kate. Questo non significa che una Regina Vedova sia destinata all’oblio. Certo, se preferisce può ritirarsi a vita privata, ma potrebbe anche decidere di continuare il suo impegno pubblico al servizio della Corona, dedicandosi alle stesse cause di cui si occupava quando era una monarca consorte. La regina Camilla, per esempio, avrebbe la possibilità di proseguire la sua battaglia in favore delle donne vittime di violenza e di tenere il suo circolo letterario social.

Solo in un caso Camilla rischierebbe di perdere l’eventuale titolo di Regina Vedova e i privilegi a esso collegati: se

decidesse di risposarsi per la terza volta. A quel punto il nuovo Re, ovvero William, sarebbe l’unico a poter cambiare le regole per permettere alla matrigna di mantenere intatto il suo ruolo e i suoi titoli.

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