Btp e azioni fanno le famiglie più ricche

Dal covid a oggi un balzo di 552 miliardi. A fine 2023 portafoglio cresciuto a 5.216 miliardi. Boom di bond grazie ai tassi alti

 i buoni del Tesoro a 5 anni hanno raggiunto la quota di 17,190 miliardi di euro e 641.881 contratti registrati, dopo aver registrato sottoscrizioni per 1,565 miliardi nella sola giornata di oggi.
i buoni del Tesoro a 5 anni hanno raggiunto la quota di 17,190 miliardi di euro e 641.881 contratti registrati, dopo aver registrato sottoscrizioni per 1,565 miliardi nella sola giornata di oggi.
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Alla fine del 2023 la ricchezza finanziaria degli italiani ha raggiunto quota 5.216 miliardi di euro, quasi due volte il pur gigantesco debito pubblico del Paese. Solo nell’ultimo anno la cassaforte è cresciuta di 80 miliardi e, rispetto al pre-covid, è lievitata della bellezza di 552 miliardi. Queste sono alcune delle cifre contenute in un report della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) su quali siano le scelte di riasparmio delle famiglie ai tempi dei tassi d’interesse al 4,5% da parte della Banca centrale europea.

Per ricchezza finanziaria si intende un agglomerato che contiene principalmente depositi bancari, titoli di stato, azioni, fondi comuni d’investimento e polizze. Ebbene, la forte inflazione degli ultimi anni sembra avere portato più italiani a investire i propri risparmi, evitando di lasciarli parcheggiati sui conti correnti. Questa è sempre stata una delle peculiarità del Paese, dove storicamente la propensione al rischio è scarsa e c’è diffidenza verso gli investimenti finanziari. Beninteso, depositi e conti correnti rappresentano ancora, con un quota del 30% sul totale, la fetta più grande della ricchezza accantonata dagli italiani. Negli ultimi anni, però, la tendenza sembra avere cambiato di segno. Infatti, rispetto al 2022, la liqudità sui conti si è attestata a 1.572 miliardi (in calo di 60 miliardi in un anno), mentre la fortuna investita in Bot, Btp e altre obbligazioni è arrivata 375,2 miliardi (+155,2 miliardi e +44,3% rispetto al 2022). Sono cresciuti anche i flussi di denaro verso azioni (+1,35%) e fondi comuni (+1,69%).

Certo ha giocato un ruolo la politica del governo, che negli ultimi due anni ha spinto molto sulle emissioni al pubblico di titoli pensati per i piccoli risparmiatori - come il Btp Valore che avrà una nuova emissione tra il 26 febbraIO e il primo marzo - i quali hanno conosciuto un grosso successo grazie a rendimenti interessanti a fronte di interessi attivi sui conti correnti prossimi allo zero. Prendendo l’ultimo dato disponibile, allo scorso novembre, famiglie e imprese avevano nei loro portafogli il 13,5% dei 2.855 miliardi del debito pubblico italiano. Per fare un confronto, a dicembre 2021 la quota in mano ai privati si fermava al 6,4 per cento.


«La ricchezza finanziaria delle famiglie», è stato il commento del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «nonostante il Covid e l’inflazione alle stelle resta un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del Paese: equivale a due volte e mezzo il pil italiano». L’utilizzo efficiente delle risorse, aggiunge Sileoni «magari utilizzate anche per sostenere gli investimenti privati, potrebbe produrre effetti positivi in misura maggiore ai fondi stanziati con il Pnrr».

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