Torna la tensione sui cieli del Pacifico. Un aereo delle forze armate canadesi impegnato nello spazio aereo internazionale per monitorare i movimenti della Corea del Nord nell'ambito della missione Neon è stato intercettato da un caccia cinese.
La manovra, vista anche dai giornalisti a bordo del velivolo di Ottawa, è stata anche confermata dal governo canadese, e l'aeronautica ha parlato di "un aumento dell'aggressività davvero inaspettato e non necessario nel contesto della missione che stiamo svolgendo". Preoccupazione è stata manifestata anche dal ministro della Difesa Bill Blair, che alla Cbc ha ammesso che il comportamento messo in atto dal pilota di Pechino è stato "pericoloso e sconsiderato". L'esecutivo ha protestato ufficialmente con quello del gigante asiatico, aggiungendosi a uno scontro che va avanti da tempo tra i due Paesi e che riguarda diversi livelli, da quello economico a quello dell'intelligence, fino appunto al profilo più squisitamente militare. Va ricordato, infatti, che a giugno sempre Canada e Cina erano incorsi in un incidente che aveva coinvolto una nave degli Stati Uniti non lontano da Taiwan. In quell'occasione, i giornalisti della Global News (la medesima emittente presente a bordo del velivolo intercettato nelle scorse ore) avevano dato notizia della manovra cinese mentre si trovavano a bordo della Hmcs Montreal, che operava insieme alla nave Usa. Il giorno dopo, Li Shangfu, ministro della Difesa di Pechino, avvertì del pericolo di una guerra tra potenze definendo l'ipotesi un "disastro".
La tensione dunque resta alta, e non è un mistero che da tempo gli aerei e le navi di Pechino stiano elevando il loro grado di mobilità nel Pacifico aumentando sensibilmente manovre azzardate o sospette. Per diversi giorni, intorno all'isola di Taiwan sono stati avvisati decine di aerei da guerra cinesi, e intorno alle acque di Taipei è stata individuata anche la portaerei Shandong. Movimenti che preoccupano gli Stati Uniti ma anche gli alleati asiatici e tutti quelli coinvolti nel monitoraggio dell'oceano Pacifico, tra i quali appunto il Canada. Un segnale che conferma lo scontro latente tra superpotenze ma soprattutto la necessità per Washington e gli alleati occidentali di gestire diversi tavoli di crisi ampliando notevolmente il raggio d'azione delle proprie forze armate.
Per la Cina, lo Stretto di Taiwan e i mari intorno alle proprie coste sono considerati interessi primari. E il presidente Xi Jinping ha chiarito più volte che su certe questioni strategiche non è intenzionato a transigere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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