Ucraina, Israele e Taiwan dovranno attendere ancora a lungo per la consegna delle armi statunitensi. La Camera dei rappresentanti del Congresso ha iniziato il suo periodo di vacanza, che durerà fino al 28 febbraio. La decisione è stata presa dallo speaker repubblicano Mike Johnson, duramente criticato dalla Casa Bianca per non aver messo ai voti il pacchetto di aiuti militari per gli alleati Usa approvato giovedì al Senato prima di decretare l’avvio del recess.
Il portavoce del 1600 di Pennsylvania Avenue Andrew Bates ha dichiarato che “ogni giorno in cui Johnson provoca il deterioramento della nostra sicurezza, l’America perde. E ogni giorno in cui rimanda il voto, la reputazione dei repubblicani del Congresso presso il popolo americano precipita”. L'uomo ha anche aggiunto che lo speaker della Camera “ha tagliato la corda, invece di porre fine alle sua politicizzazione della sicurezza del Paese” e che “continua a rafforzare lo sforzo bellico omicida della Russia e il regime iraniano”. Accuse molto gravi, queste, a cui Mike Johnson ha risposto affermando che i funzionari della Casa Bianca gli hanno negato un incontro con il presidente Joe Biden e definendo le critiche “poco serie”.
Da mesi, ormai, i pacchetti di aiuti vitali per l’Ucraina sono impantanati nel fango dello stallo politico al Congresso, con i democratici che sostengono l’importanza del supporto al Paese invaso dall’esercito di Mosca e i repubblicani che antepongono all’approvazione dell’invio di armi un rafforzamento della sicurezza lungo il confine meridionale degli Usa. La fumata bianca al Senato di giovedì aveva aperto uno spiraglio su un possibile sblocco della situazione, ma secondo i membri del Gop le misure per una stretta all’immigrazione contenute nel disegno di legge, un tentativo dell’amministrazione di ingraziarsi la maggioranza della Camera, non erano sufficienti.
L’ulteriore ritardo all’invio di equipaggiamento potrebbe avere conseguenze catastrofiche per Kiev. L’esercito ucraino sta infatti affrontando una grave carenza di munizioni e rinnovati assalti russi contro Avdiivka, citta-fortezza e punto caldo del fronte.
Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, vi è il rischio che il bastione passi sotto il controllo di Mosca “poiché i russi esercitano pressioni quotidiane” sulle posizioni dei difensori, una conseguenza del mancato rifornimento di proiettili di artiglieria agli uomini di Kiev. “Ciò che sta succedendo ad Avdiivka potrebbe accadere anche in altri luoghi del fronte”, ha sottolineato Kirby, invitando poi il Congresso ad approvare ulteriori finanziamenti per l’Ucraina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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