"Persi i contatti coi carcerieri": la rivelazione sugli ostaggi di Hamas

Interrotti i contatti con alcune delle squadre che sorvegliavano gli ostaggi: lo riferisce Haaretz, secondo cui Hamas non ha informazioni sul destino di queste persone

"Persi i contatti coi carcerieri": la rivelazione sugli ostaggi di Hamas
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Mentre le Forze di Difesa israeliane (Idf) dichiarano di aver aumentato l'offensiva contro Hamas nelle aree a nord di Gaza, uccidendo "numerosi" militanti e colpendo infrastrutture sotterranee e altri obiettivi “significativi” nel quartiere Zeitoun di Gaza City e a Jabalya, emergono sviluppi importanti sul fronte degli ostaggi. Alcune squadre delle Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, avrebbero ha perso i contatti con i gruppi incaricati di sorvegliare gli ostaggi. Lo conferma, citato dal quotidiano israeliano Haaretz, il portavoce dell'ala armata di Hamas. Non ha detto quanti dei circa 240 ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza siano irreperibili, né il destino di queste persone tenute prigioniere dall'organizzazione terroristica palestinese. "La sorte dei prigionieri e dei sequestratori è ancora sconosciuta", ha dichiarato il portavoce Abu Obaida. L'annuncio, tuttavia, rischia di complicare ulteriormente gli sforzi di mediazione per il rilascio degli ostaggi in cambio di alcuni palestinesi nelle carceri israeliane, sottolinea Bloomberg. Le ragioni dietro l’improvvisa interruzione della comunicazione con questi gruppi non sono state divulgate e rimangono sconosciute.

Le famiglie degli ostaggi raggiungono Gerusalemme

Nel frattempo, decine di migliaia di israeliani si sono uniti alle famiglie degli ostaggi tenuti a Gaza alla conclusione di una marcia di cinque giorni che ha raggiunto Gerusalemme poco fa. Si sta infatti tenendo, in queste ore, davanti alla Knesset, una manifestazione per chiedere al governo di ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi, secondo quanto ha riferito l'emittente pubblica Kan News. I rappresentanti delle famiglie degli ostaggi incontreranno questa sera l'ex ministro della Difesa Benny Gantz e l'ex capo di stato maggiore dell'Idf Gadi Eisenkot, membri del gabinetto di guerra israeliano, secondo quanto conferma Haaretz. Citato da Times of Israel, Kobi Ben Ami, che ha due familiari detenuti a Gaza, ha raccontato che le famiglie intendono incontrare i ministri e chiedere loro cosa hanno intenzione di fare per riportare a casa gli ostaggi. Molti dei parenti delle persone detenute a Gaza hanno affermato di sentirsi abbandonati dal governo. Il corteo è entrato nella capitale intorno alle 15, prima di una protesta davanti all'ufficio del Primo Ministro intorno alle 16. Quando i manifestanti sono entrati nella capitale, sono stati accolti dai residenti della città con palloncini gialli stampati con la scritta “riportateli a casa”.

L'appello di Biden e le trattative con il Qatar

Nei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto una conversazione telefonica con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani, rimarcando la "necessità urgente" che i circa 240 ostaggi "vengano rilasciati senza ulteriori ritardi", come ha poi confermato la Casa Bianca. Come riportato il 17 novembre su Il Giornale, nel frattempo il corpo di un ostaggio di Hamas è stato trovato vicino all'ospedale al-Shifa. Si tratta di Yehudit Weiss, una sessantacinquenne che era stata rapita dai miliziani nel kibbutz di Be'eri nel sabato di sangue del 7 ottobre.

Sul fronte degli ostaggi, inoltre, nella serata di giovedì 16 novembre, il governo israeliano ha riunito il gabinetto di guerra per discutere del presunto sì di Hamas a barattare il rilascio di 50 ostaggi con una tregua di qualche giorno.

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