"Mondiale in cambio dell'acquisto del Psg". Il Qatargate e le responsabilità di Sarkozy

I legami sospetti tra l'ex presidente Sarkozy e il Qatar sono al centro di un'indagine per corruzione. Lo scorso settembre Sarkò era stato condannato a un anno di reclusione per finanziamento illecito

"Mondiale in cambio dell'acquisto del Psg". Il Qatargate e le responsabilità di Sarkozy

Continua a tenere banco lo scandalo Qatargate. Alla vigilia delle finali dei Mondiali di Calcio che vedranno Francia e Argentina contendersi la Coppa, emergono ombre sull'Eliseo e sui rapporti a tinte fosche tra Parigi e l'emirato. Soprattutto ai tempi di Nicolas Sarkozy, condannato nel settembre 2021 a un anno di carcere senza condizionale per "finanziamento illecito". Come riporta Massimo Nava sul Corriere della Sera, è proprio in Francia che il Qatar ha gettato le basi per un’estesa penetrazione nel mondo della finanza, delle imprese, dei settori immobiliare e alberghiero, delle commesse militari e dello sport. Doha si guadagnò l'assegnazione del Mondiale probabilmente grazie ai rapporti con l’ex presidente Nicolas Sarkozy. Ecco come.

L'inchiesta di Le Monde

In un articolo pubblicato lo scorso 14 novembre, Le Monde ricorda come, l'11 dicembre 2012, nel suo primo discorso dopo la sconfitta rimediata alle elezioni presidenziali contro Francois Hollande, Sarkozy si presentò sul podio del Doha Goals, forum sportivo finanziato dalla Qatar National Bank e organizzato dall'imprenditore Richard Attias, vantandosi di aver sostenuto la candidatura dell'emirato. Un decennio dopo questo discorso, il ruolo di Nicolas Sarkozy – che non ha risposto alle domande di Le Monde – è al centro dei sospetti della giustizia francese, nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria aperta, nel 2019, dalla Procura nazionale finanziere (PNF) per "corruzione attiva e passiva", "riciclaggio" e "ricettazione" in merito alla controversa assegnazione (14 voti contro 8 per gli Stati Uniti) dei Mondiali 2022 in Qatar.

In questa fase delle indagini, sottolinea il quotidiano francese, l'ex presidente della Repubblica non è stato ascoltato dai due giudici Serge Tournaire, che lo ha già incriminato nel caso Bygmalion, e Virginie Tilmont. Tuttavia, diversi elementi del procedimento penale in merito a questa gigantesca operazione di lobbying statale, dimostrerebbero il coinvolgimento dell'ex presidente nella promozione dell'assegnazione del mondiale a Doha, emirato con il quale l'ex presidente ha peraltro forgiato stretti legami.

Quel pranzo all'Eliseo

Gli occhi degli inquirenti sono puntati sull'oramai famoso pranzo all'Eliseo del 23 novembre 2010, tre settimane prima del voto della Fifa che sancì l'assegnazione della competizione all'emirato. Il presidente Sarkozy invitò al suo tavolo il principe ereditario e futuro emiro del Qatar Tamim ben Hamad al-Thani, il presidente della Uefa Michel Platini (che pesava quattro voti all'interno del comitato esecutivo della Fifa), Sébastien Bazin, noto imprenditore e allora presidente del Paris Saint-Germain. Il sospetto è che Parigi abbia barattato il sostegno a Doha in cambio dell'acquisizione del club da parte dell'emirato. Secondo Sepp Blatter, ex presidente della Fifa, Platini gli avrebbe confessato più tardi di aver dovuto votare per Doha.

Sei mesi dopo quel pranzo, il Qatar rilevò il club parigino, investendo milioni di euro per farlo diventare uno dei più forti al mondo con ingaggi e investimenti da capogiro. Coincidenza? È ciò su cui dovranno fare luce i magistrati.

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