Aumento dell'età pensionabile: stop per quindici lavori gravosi

Si tratta sull'innalzamento automatico dell'età pensionabile. La proposta del governo: "Allargare la platea dell'Ape social". Ecco quali categorie saranno esentate dall'aumento

Aumento dell'età pensionabile: stop per quindici lavori gravosi

L'innalzamento automatico dell'età pensionabile in relazione alle aspettative di vita resta. Ma da questo automatismo saranno esentate quindici categorie di lavoratori. La proposta è stata formulata oggi dal governo Gentiloni durante il tavolo tecnico con i sindacati a palazzo Chigi. "Alle unidici categorie di lavoratori che svolgono lavori gravosi previsti dall'Ape sociale - hanno riferito i sindacati - verrebbero aggiunti i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e quelli siderurgici (di seconda fusione)". La platea stimata dall'esecutivo è pari al 10% di quanti andrebbero in pensione nel 2019, ovvero 15-20mila persone.

Il 13 novembre ci sarà un nuovo incontro tra governo e sindacati per definire la partita sulle pensioni. Ma il governo, riferiscono anche fonti parlamentari, è ottimista sul raggiungimento di un accordo. Il perimetro degli esentati dalle norme che prevedono l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, con l'innalzamento della soglia a partire da 67 anni nel 2019, resta quello dell'Ape social. Da qui l'esecutivo ha, infatti, iniziato a lavorare per allargare la platea dei beneficiari (operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti della scuola dell'infanzia ed educatori degli asili nido; facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti).

L'obiettivo è quello di arrivare ad un'intesa, anche dopo l'allarme arrivato oggi da Banca d'Italia e della Corte dei conti sulla necessità di non fare passi indietro sulle riforme. L'ultima proposta del governo è appunto quella di aggiungere alle unidici categorie di lavoratori dell'Ape social "i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e quelli siderurgici (di seconda fusione)". Durante il tavolo con i sindacati il governo ha spiegato che intende mantenere per i lavoratori di queste quindici categorie individuate il requisito dei 36 anni di contributi e quello di aver svolto lavori gravosi per sei anni negli ultimi sette. "L'esecutivo - hanno riferito i sindacati - avrebbe però mostrato su questo la disponibilità a trattare".

La proposta del governo è ritenuta "chiaramente insufficiente" dalla Uil e "largamente insoddisfacente" dalla Cgil. Più disponibile la Cisl secondo cui la trattativa è "complicata ma è sempre possibile avere risultati". L'incontro previsto per domani è stato spostato a giovedì mattina e un altro tavolo tecnico si dovrebbe tenere il 13 mattina, prima della riunione "politica" con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Domani si terrà, invece, una riunione unitaria delle tre sigle sindacali. Il governo ha anche proposto ai sindacati di costituire una Commissione scientifica che approfondisca la questione sulle diverse aspettative di vita in relazione alle mansioni svolte.

La Commissione, di cui dovrebbero far parte l'Inps, l'Istat, l'Inail, i ministeri del Lavoro, della Salute e dell'Economia ed eventualmente i sindacati, potrebbe lavorare fino a giugno-settembre. "Questo lavoro - hanno fatto notare i sindacati - non avrebbe influenza sul decreto direttoriale che dovrà, entro l'anno in corso, alzare l'età pensionabile a 67 anni dal 2019".

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