Il provvedimento non convince. Di più, potrebbe presentare «profili di illecito disciplinare». Per questo, a sorpresa, due consigliere laiche del Csm, Isabella Bertolini e Claudia Eccher, puntano il dito contro l'ordinanza del tribunale del riesame che ha detto no alla revoca dei domiciliari per Giovanni Toti. E suggeriscono al Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli di valutare una segnalazione alla procura generale della Cassazione che potrebbe aprire un fascicolo disciplinare su quei magistrati. Tutto questo nelle stesse ore in cui Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si danno appuntamento a Genova per una grande manifestazione che avrà un solo slogan: «Toti si dimetta».
Insomma, a due mesi dall'arresto del governatore, la situazione si fa se possibile ancora più tesa. Qualcuno pensava che i giudici del riesame avrebbero revocato la misura cautelare e invece è accaduto il contrario. Con toni che Bertolini ed Eccher, rispettivamente espressione di FdI e Lega, giudicano inaccettabili. «Non si tratta - spiega Bertolini - di censurare l'attività giurisdizionale dei magistrati, ma non si possono accettare i toni, a tratti ironici, in altri passaggi moralistici del testo».
Toti, secondo i giudici, non avrebbe neppure compreso i reati commessi, ma proprio questo passaggio suscita disagio fra molti parlamentari del centrodestra e perplessità pure nell'ala più garantista dello schieramento avverso: non aver capito la gravità delle accuse significa in sostanza, a scorrere quelle pagine, non aver ammesso la propria colpa. Ma Toti si proclama orgogliosamente innocente e dunque il braccio di ferro sembra destinato a andare avanti fino almeno al responso della Cassazione che, a spanne, arriverà non prima di settembre. Una situazione surreale che anche un giurista raffinato come Sabino Cassese ha messo in evidenza, spiegando che l'esigenza di giustizia deve trovare un punto di equilibrio con altri principi costituzionali, come il buon andamento dell'azione amministrativa e con il diritto dei cittadini ad avere un governatore operativo.
Il Riesame ha bocciato anche le obiezioni di Cassese e ora siamo in una situazione di stallo assoluto. Con la prospettiva di arrivare in cassazione, prossima stazione del procedimento, alla fine dell'estate. A quel punto, se la Suprema corte dovesse confermare il verdetto del Riesame, Toti potrebbe forse dimettersi e la Liguria andrebbe al voto all'inizio del 2025. Ma questa è solo una previsione che potrebbe anche essere ribaltata. «Al momento - prosegue Bertolini - si capisce che Toti potrà dialogare con i politici, ma non i tecnici, solo che se non si parla con i funzionari è difficilissimo mandare avanti la Regione. Per me questo è un provvedimento abnorme e illogico». Si vedrà. Intanto, le opposizioni provano a dare una spallata alla giunta che certo è in difficoltà ma continua a fare il suo lavoro. Lunedì Matteo Salvini sarà a Genova per fare il punto sulle opere che si stanno realizzando e stanno cambiando il volto della città.
Dunque, la settimana prossima si dovrebbe tenere una grande manifestazione in stile Fronte Popolare con i leader della sinistra più Conte e una sola parola d'ordine: «Dimissioni». E questo mentre Toti chiede al giudice di poter incontrare proprio Salvini e i due assessori Giacomo Giampedrone e Marco Scajola.
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