Nel calcio il problema ce l'ha solo il portiere, che i guanti li ha in dotazione e adesso, con tutte le precauzioni della fase 3, si dovrà solo preoccupare di igienizzarli prima e dopo la partita. Ma vai a giocarci a basket, a pallavolo o a beach volley con i guanti, magari quelli monouso, che proteggeranno pure dal virus, ma fanno sudare anche al supermercato, figuriamoci mentre si fa sport.
Guai a toccare il pallone senza le adeguate protezioni e soprattutto guai a «recuperare il possesso palla tramite il contrasto», considerato pericolosissimo in tempi di Covid non per un'eventuale lesione al menisco ma per i droplets che potrebbero liberarsi nell'aria. Meglio un sano e sicuro «intercetto». Vietatissime anche le «scivolate», per non parlare della «marcatura ad uomo». E se proprio scappa uno sputo o uno starnuto, bisogna stare attenti a non farlo a terra ma in un fazzoletto. Riprende così lo sport, in Abruzzo, con protocolli di sicurezza che sembrano scritti da chi lo sport non lo ha mai praticato in vita sua. Ma anche nelle ultime linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative approvate dalla Conferenza Stato Regioni le assurdità non mancano.
Per carità, per riacquistare un po' di normalità siamo disposti a tutto, ma accanto alle solite prescrizioni ce ne sono alcune che fanno sorridere. Come quelle a cui si dovranno attenere gli attori, sul palco con mascherine e guanti se recitano sotto il metro di distanza e devono manipolare oggetti. Addio scene romantiche o baci appassionati, con la mascherina non avrebbero lo stesso effetto. A meno che, come hanno deciso di fare al teatro Franco Parenti di Milano per aggirare norme che poco si conciliano con l'arte della recitazione, gli artisti non siano marito e moglie o membri dello stesso nucleo familiare. Sorvegliati speciali, durante i concerti, sono chiaramente gli strumenti a fiato. Trombe, flauti e clarinetti sono considerati rischiosi veicoli di trasmissione del virus, che certo non consentono l'uso della mascherina. Gli artisti dovranno però indossarla entrando e uscendo dal palco, ma non durante la performance, che si terrà a dovuta distanza. E se non sarà possibile garantire due metri tra il direttore e la prima fila dell'orchestra c'è pericolo di veder comparire anche sul palco, o tra una fila e l'altra di un coro, le ormai consuete barriere di plexiglass. Nulla è lasciato al caso. Un occhio di riguardo anche per gli ottoni, che in ogni postazione dovranno essere provvisti di una vaschetta per la raccolta della condensa, contenente liquido disinfettante.
La musica riparte anche in discoteca. Ma ballare non sarà un'impresa facile, perché bisognerà farlo a distanza di due metri e soltanto all'aperto. Senza toccarsi, strusciarsi e sussurrarsi nell'orecchio. Soltanto balli scatenati per i più giovani, senza contatto, urlando per farsi sentire. Guai seri per chi giovane non lo è più e preferisce un giro di valzer o un ballo di coppia: vietatissimi per il momento.
C'è sempre la questione mascherina - indispensabile anche in discoteca negli ambienti chiusi e all'esterno ogni volta che non sarà possibile rispettare la distanza di un metro - che mal si concilia con lo «struscio» e la voglia di «abbordare». Mascherina che sarà necessario portare anche nei cinema durante la proiezione. Una prescrizione che ha provocato la protesta degli esercenti: «Impossibile riaprire così».
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