"È confermata la validità della scelta del Pd. Ora avanti con le riforme". Nicola Zingaretti ha espresso così la sua soddisfazione per il risultato del referendum sul taglio dei parlamentari, ma il tema continua ad agitare il suo partito.
Il segretario ne è consapevole e, perciò, aggiunge: "Rappresenteremo anche molte delle preoccupazioni di chi ha votato No reputando insoddisfacente solo il taglio dei parlamentari". All'interno del Pd, infatti, molti esponenti di spicco vicini al Pd si erano detti contrari a questa riforma, a partire dall'ex premier Romano Prodi e l'ex sindaco di Roma, Walter Veltroni. Ma anche la minoranza orfiniana si era spesa molto a favore del fronte del No e, mentre lo spoglio è ancora in corso, la deputata Giuditta Pini ha posto l’accento su quanto evidenziato dall’Istituto Tecné sul voto degli elettori del Pd. Ben il 55% dei votanti democratici ha, infatti, messo la sua croce sul No al taglio dei parlamentari. La deputata, dopo aver definito “buone notizie” le vittorie in Toscana, Puglia e Campania, ha scritto ciò che molti nel Pd pensano e pochi hanno il coraggio di dire apertamente: “Il nostro popolo si è diviso: da una parte ha premiato il buon lavoro fatto sui territori, dall’altro il referendum. Nonostante la vittoria del SÌ sia insindacabile, la maggioranza o comunque una buona parte degli elettori del Partito Democratico e del centro sinistra hanno votato per il no al taglio dei parlamentari”. Secondo la Pini, il Pd rimane “un partito fieramente anti-populista e davanti a questo dato i nostri dirigenti non possono girare la testa dall’altra parte. Di questo dobbiamo discutere, del nostro popolo che così si è espresso. Dobbiamo dare rappresentanza a quella voce”.
Sempre su Facebook gli fa eco il senatore Francesco Verducci che definisce sacrosanta la battaglia contro l’anti-politica, “il virus più pericoloso per una democrazia” e aggiunge: "Il fatto che il NO abbia preso oltre il 30% era impensabile solo qualche settimana fa. L'impegno di tanti, soprattutto giovani e schierati a sinistra, ha reso possibile questo risultato”. Verducci promette che la battaglia proseguirà perché “è obbligatorio limitare i danni, avere al più presto una legge elettorale proporzionale che garantisca territori, pluralismo politico e sociale".
Parole che mettono in luce quanto la scelta di Zingaretti di schierare il Pd per il sì al taglio dei parlamentari sia stata dettata da mero opportunismo politico.
I dem avevano votato contro la riforma per 3 volte prima di dar vita al governo giallorosso e, poi, hanno cambiato idea soltanto per non fare un torto al Movimento Cinque Stelle. Appare ormai chiaro, dunque, che il rispetto della volontà popolare, anche dei suoi stessi elettori è un valore che nel Pd viene facilmente disatteso pur di restare attaccati alle poltrone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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