Covid, stretta sui rave e Giustizia: il primo dl del governo Meloni

Stop all'obbligo vaccinale per i sanitari, sì al carcere ostativo e nuove misure contro i rave party: concluso il primo Cdm di Giorgia Meloni. Approvata anche la nomina del sottogoverno

Covid, stretta sui rave e Giustizia: il primo dl del governo Meloni

Primo Consiglio dei ministri operativo per l'esecutivo di Giorgia Meloni, che ha convocato il governo alle 12 a Palazzo Chigi per la prima vera riunione. L'ordine del giorno è molto ampio: la lista dei viceministri e dei sottosegretari, la giustizia, le modifiche delle norme sul Covid, la sicurezza. La riunione dei ministri durante il primo cdm è durata poco più di un'ora e mezza.

La nomina dei sottosegretari

Dopo alcuni giorni di lavori e di trattative, ha preso forma in Cdm il sottogoverno dell'esecutivo di Giorgia Meloni. Oggi sono stati nominati i sottosegretari e successivamente saranno assegnate le deleghe di viceministro a chi è stato designato secondo gli accordi della maggioranza. È stato un lavoro diplomatico di fino quello che ha portato alla definizione degli incarichi.

Decreto giustizia approvato: stop ai benefici per chi non collabora

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti, o dei soggetti internati, che non mostrino interesse o volontà di collaborare con la giustizia. Via libera, quindi, al carcere ostativo. L'accesso ai benefici penitenziari per i condannati per reati di mafia e terrorismo è possibile "anche in assenza di collaborazione con la giustizia" se è avvenuta una "riparazione pecuniaria" del danno alle vittime e se è stata dimostrata la cessazione dei collegamento con la criminalità organizzata attraverso "elementi specifici".

Sono state approvate anche le misure in materia di entrata in vigore del decreto legislativo con la riforma del processo penale. C'è anche il rinvio al 30 dicembre dell'attuazione della riforma Cartabia tra le misure decise dal governo con il dl approvato dal Consiglio dei ministri.

Rave, fino a 6 anni di reclusione

Reclusione da 3 a 6 anni e multe da 1.000 a 10.000 euro: queste sono le proposte di Matteo Piantedosi in Consiglio dei ministri contro i rave abusivi. I provvedimenti potranno essere emessi nei confronti di chi organizza un rave party, ovvero un raduno non autorizzato "dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica".

Stop al vaccino obbligatorio contro il Covid

Durante il Cdm si è deciso di anticipare di due mesi, al 1 novembre, lo stop all'obbligo di vaccino per chi è impegnato in una delle professioni sanitarie. Ciò implica anche il reintegro dei medici non vaccinati. Nessun cambiamento per l'utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa, che continueranno a essere obbligatorie.

La conferenza stampa

"Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo: stamattina abbiamo provveduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante per i provvedimenti che porta al suo interno, personalmente per me anche a tratti simbolico", ha detto il premier.

Il presidente del Consiglio si è detta fiera per la norma del carcere ostativo, che è stata portata in Consiglio dei ministri così come era stata votata dalla Camera. Una forma di rispetto per il lavoro del parlamento, anche se non ha potuto essere votato dal Senato a causa della caduta della legislatura precedente. "Il decreto legge sul carcere ostativo è importante e simbolico", ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa, sottolineando la funzionalità di questo strumento nella lotta contro la criminalità organizzata.

Nel dl "viene inserita un'altra norma" che rinvia al 30 dicembre la norma, che sarebbe entrata in vigore il prossimo 2 novembre, prevista dalla riforma Cartabia. Ma è giunta una segnalazione da "tutti i procuratori generali" che indicavano la possibilità che si creasse "una paralisi del nostro sistema giudiziario". Quindi, il premier ha aggiunto: "Nelle more dell'applicazione di questa norme si rischiava che una serie di detenuti uscissero dal carcere".

Nessun problema con il Pnrr per il rinvio: "Qualcuno ha detto che con questo rinvio al 30 dicembre rischiamo di far saltare una delle 'milestone' del Pnrr.

Questa riforma è uno degli obiettivi ai fini delle rate del Pnrr, però lo dobbiamo centrare entro il 31 di dicembre. Ai fini del Pnrr non cambia nulla. Ci siamo semplicemente dati due mesi, mantenendo i nostri impegni con l'Ue".

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