"La guerra regionale è dietro l'angolo. Netanyahu vuole coinvolgere l'America"

L'analista: "Teheran dovrà reagire e salvare la faccia"

"La guerra regionale è dietro l'angolo. Netanyahu vuole coinvolgere l'America"
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«Se Teheran reagirà in modo sproporzionato non farà altro che cadere nella trappola di Tel Aviv. Lo scoppio di una guerra regionale che coinvolga tutti gli attori principali in Medio Oriente è dunque dietro l'angolo, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha interesse a prolungare la guerra a Gaza e forse estenderla al Paese dei cedri con l'aiuto di Washington». A dirlo è Ali Alfoneh ricercatore senior all'Arab Gulf States Institute di Washington, il principale analista iraniano per l'Arab Weekly e autore di «Iran Unveiled: How the Revolutionary Guards Is Turning Theocracy into Military Dictatorship» che sviluppa la teoria sulla trasformazione della Repubblica islamica in una dittatura militare. E Alfoneh non nasconde la sua preoccupazione per la situazione attuale in Medio Oriente, tutta la regione infatti potrebbe infiammarsi, con la morte di Ismail Haniyeh, dopo il raid israeliano a Teheran che ha colpito il palazzo in cui si trovava.

Alfoneh, cosa succederà ora dopo l'assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh? È stato un duro colpo per Teheran?

«Ogni volta che Israele uccide cittadini della Repubblica islamica e stranieri sul suolo iraniano, è un duro colpo per il prestigio dei servizi di sicurezza di Teheran, tra cui il ministero dell'intelligence e l'Organizzazione di intelligence della Guardia rivoluzionaria».

Cosa si aspetta nei prossimi giorni? L'atmosfera è moto tesa

«Mi aspetto una qualche forma di ritorsione da parte del regime di Teheran per salvare la faccia a livello nazionale e, nel migliore dei casi, per scoraggiare eventuali futuri attacchi israeliani contro la Repubblica islamica».

Cosa significa per l'Iran la morte di Haniyeh, capo di un gruppo palestinese e non iraniano

«Quando si valuta la natura della risposta di Teheran, non dobbiamo dimenticare che il defunto Haniyeh era un rappresentante politico e non ha esercitato alcuna influenza sull'ala militare di Hamas, tra l'altro ha combattuto contro l'Iran nella guerra civile siriana e inoltre difficilmente può essere descritto come un rappresentante della Repubblica islamica».

Come risponderà dunque ora il regime degli Ayatollah? Si rischia la guerra regionale?

«Mi aspetto che l'Iran reagisca proporzionalmente, peserà infatti l'insignificanza militare del defunto Haniyeh».

Che cosa farà invece Benjamin Netanyahu? Cercherà ancora una volta di salvare se stesso?

«Ho la sensazione che Netanyahu abbia interesse a prolungare la guerra a Gaza, e forse a estenderla al Libano, sperando di coinvolgere gli Stati Uniti nel conflitto, in modo che sia Washington, piuttosto che Israele, a combattere la guerra di Tel Aviv contro l'Iran e i suoi delegati, incluso un alleato tattico come Hamas».

Qual è lo scenario

peggiore che si potrebbe realizzare? Cosa dobbiamo temere di più?

«Dobbiamo temere la risposta di Teheran, in particolare, se l'Iran reagirà in modo eccessivo, perché così facendo cadrà nella trappola di Israele».

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